Esce l’album “Pfm in Classic” sfida alla grande musica

Dal Flauto Magico di Mozart agli storici successi della Premiata Forneria doppio cd e vinile da collezione per il gruppo e la Symphonic Orchestra

MILANO. La Pfm punta sulla musica classica e torna in scena con un album suonato assieme ad un'orchestra. L'album, che poi è un doppio cd e un triplo vinile da collezione, s'intitola “Pfm in Classic, da Mozart a Celebration” ed è un progetto sul quale Franz Di Cioccio (il batterista originario di Pratola Peligna), Patrick Djivas e Franco Mussida hanno speso gli ultimi quattro anni.

Obiettivo dell'operazione, quello di dimostrare come tutta la musica, come dicono loro, è gioia assoluta se si è disposti ad ascoltarla da punti di vista diversi e senza pregiudizi. «Volevamo creare un ponte tra culture musicali distinte», hanno raccontato ieri i tre musicisti in una trattoria sui Navigli milanesi, «e solo apparentemente distanti. Avvicinarle è una sfida e suonare perché ciò accada è la scintilla che ha alimentato la nostra creatività e la nostra passione». Nella scaletta dei quattordici pezzi, divisi per sette in ogni cd, sono finiti “Il flauto magico” di Mozart, “La danza macabra” di Saint Saens, “Romeo e Giulietta” di Prokofiev e tante altre composizioni classiche che fanno da contorno ad alcuni successi targati Premiata Forneria Marconi, rivisti per l'occasione. «Prima ancora di conoscere i Beatles», racconta Franz Di Cioccio, «conoscevo tutti i più quotati direttori d'orchestra in circolazione quando ero ragazzino. In casa giocavo a fare il direttore d'orchestra utilizzando un grissino come bacchetta mentre ascoltavo i dischi di mio padre». Quello tra la musica classica e la Pfm è in realtà un legame che i tre si portano dietro da tempo. «Abbiamo sempre trattato di musica classica», dice Franco Mussida, «ma a modo nostro. Siamo sempre stati come pittori impressionisti intenti a dipingere emozioni e questa volta ci siamo messi a trattare l'elemento immaginativo della classica così come avevamo trattato a suo tempo la musica di Fabrizio De André». Il progetto “classico” della Pfm è nato da una prima idea della quale il protagonista assoluto doveva essere Mozart per poi allargarsi a diversi altri compositori. «Paradossalmente», dicono i tre, «fare un lavoro solo su Mozart sarebbe stato troppo impegnativo». Per l'esecuzione di tutti i brani in scaletta, il gruppo, accompagnato dalla Symphonic Orchestra del maestro Bruno Sartori, si è avvalso di una riduzione delle partiture originali, poi farcite a modo proprio di arrangiamenti inediti e parti create dalla band apposta per l'occasione. Per i prossimi live del progetto, i tre anno un sogno: «Se la Scala volesse aprirci le porte, noi siamo pronti».

©RIPRODUZIONE RISERVATA