“Esodo” abruzzese in Molise per abbracciare Papa Francesco

Almeno 4 mila, la maggior parte tra i 14 e i 35 anni, in pellegrinaggio per abbracciare Bergoglio. Momento clou della visita l'incontro con le pastorali giovanili delle diocesi di Abruzzo e Molise nella basilica dell'Addolorata di Castelpetroso

Un esodo, non certo di proporzioni bibliche, ma che ha coinvolto più di 4 mila persone. Papa Francesco attraversa gli Appennini per visitare il Molise e tantissimi abruzzesi hanno deciso di raggiungerlo. In gran parte sono Papa boys: la maggioranza dei 4 mila abruzzesi hanno tra i 14 e i 25 anni e hanno raggiunto in pullman la basilica dell'Addolorata di Castelpetroso (Isernia) per dove Papa Francesco ha voluto incontrare le pastorali giovanili delle diocesi di Abruzzo e Molise. Con loro anche i volontari dell'Unitalsi abruzzese e quelli della Protezione civile.

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giovane

L'appello ai giovani: "Non accontentatevi delle piccole mete". E l’incontro, avvenuto nel pomeriggio, è stato il momento principale della giornata molisana di Bergoglio. Non solo per l'abbraccio e l'accoglienza che migliaia di giovani gli hanno tributato.

Ma anche per la forza del messaggio che il Papa ha lanciato ai ragazzi. «Non lasciatevi rubare il desiderio di costruire nella vostra vita cose grandi e solide! Non accontentatevi di piccole mete! Aspirate alla felicità, abbiatene il coraggio, il coraggio di uscire da voi stessi e di giocare in pienezza il vostro futuro insieme a Gesù», ha detto. Il Pontefice, denunciano la «cultura del provvisorio», ha incoraggiato a «scelte di vita stabili con legami solidi».

"No alla generazione dei senza lavoro". Scelte che devono essere accompagnate al superamento del grande problema dei giovani: il lavoro che non c'è: «Non voglio finire - ha detto il Papa al termine del suo discorso ai giovani dell'Abruzzo e del Molise - senza dire una parola su un problema vostro, che vivete nell'attualità: la disoccupazione». «È triste trovare giovani "nè-nè: nè studiano, perchè non possono, nè lavorano. Questa è la sfida che tutti, comunitariamente dobbiamo vincere. Non possiamo essere rassegnati a perdere una generazione che non ha lavoro, e per questo non ha dignità». Con riferimento alla solidarietà, il Papa ha sottolineato che «questa parola non piace al mondo di oggi, per alcuni è come una parolaccia: no», ha aggiunto, «è una parola cristiana». Ha invitato quindi i giovani a essere «coraggiosi, con speranza e solidarietà».

La prima tappa a Campobasso.

campobasso

Per Francesco si sono radunati nel capoluogo molisano circa 100 mila persone. La città ha di fatto passato la notte insonne: i canti dei pellegrini hanno risuonato per tutta la nottata e gran parte dei negozi hanno aperto i batttenti già alle 5 del mattino. Gremito dall’alba anche l'ex Stadio Romagnoli dove il Papa ha celebrato la messa alle 10,30. Bergoglio l'ha celebrata da un altare inserito dentro una grande capanna. Un altare di grande significato che si deve a un giovane senegalese che sul Paliotto ha raffigurato un ragazzo che sta sprofondando nella disoccupazione, nella droga, ma c'è il Papa che gli viene incontro. Prima e dopo la messa il bagno di folla favorito anche dall’utilizzo di una jeep scoperta, priva di qualsiasi protezione, ma che ha consentito un contatto più ravvicinato con i fedeli.

Lavoro e famiglia nel discorso all’Università.

Il primo incontro della visita è stato però all’Università degli Studi del Molise. Accompagnato da due arcivescovi di Curia, il sostituto della Segreteria di Stato Angelo Giovanni Becciu e il prefetto della Casa Pontificia Georg Gaenswein, Francesco alle 9 ha incontrato il mondo del lavoro e dell'industria nell'Aula Magna. «Il nostro Dio è Dio delle sorprese: ogni giorno ce ne fa una», ha detto. «Dio è così, Dio rompe gli schemi: se non rompiamo gli schemi, non andremo mai avanti. Perché Dio ci spinge a questo, a essere creativi verso il futuro». Poi il pontefice ha parlato di lavoro e famiglia: «Bisogna conciliare i tempi del lavoro con i tempi della famiglia. Genitori, perdete tempo con i vostri bambini». E non sono mancati i riferimenti all’ambiente e allo sfruttamento delle risorse naturali: «Il peccato nostro è sfruttare la terra e non lasciare che ci dia quello che ha dentro», ha risposto Papa Francesco alla denuncia di un giovane contadino (laureato in agraria) riguardo al tema della mancata «custodia» della natura. «Restare a fare il contadino sulla terra non è», ha osservato Bergoglio, « rimanere fisso, è fare un dialogo per far diventare la terra feconda per tutti noi».

L’abbraccio con i giovani Castelpetroso.

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Tanti abruzzesi hanno salutato il Papa a Campobasso, ma la maggior parte si sono radunati nel piazzale (le foto) del santuario di Castelpetroso. Qui alle 15.15 si è tenuto l’incontro con i giovani delle Diocesi di Abruzzo e Molise nel Piazzale del Santuario di cui abbiamo parlato all'inizio di questo articolo. Un altro momento di incontro ravvicinato tra l’Abruzzo e il papa avverrà a Isernia nella Piazza della Cattedrale dove alle 18.15 incontrerà la cittadinanza e monsignor Cibotti, ex parrocco della Santissima Trinità di Chieti e meglio noto come don Camillo, per l’indizione dell'Anno Giubilare Celestiniano.

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