Estorce soldi ai genitori, arrestato a Penne

L’uomo è ai domiciliari nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Pescara. Civitaquana, anziano allontanato per molestie nei confronti della ex badante

PENNE. Due vicende di violenza domestica e stalking nell’area vestina si sono concluse ieri con l’arresto di un 36enne di Penne, accusato di maltrattamenti in famiglia ed estorsione, e con un divieto di avvicinamento applicato a un 83enne di Civitaquana per comportamenti persecutori nei confronti di una donna di 44 anni. I carabinieri della compagnia di Penne, nelle prime ore di ieri mattina, hanno eseguito le due misure cautelari a seguito di due distinte indagini scaturite da dinamiche che hanno come comune denominatore il disagio.

I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile, diretti dal maresciallo Giovanni Loppo, hanno infatti posto ai domiciliari in clinica, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, estorsione e lesioni personali L.L. 36enne di Penne il quale, da diversi mesi, alternando crisi depressive a manifestazioni di collera, ha più volte minacciato, aggredito e percosso i propri genitori conviventi estorcendo loro somme di denaro di diversi importi, tra i 50 ed i 200 euro, per le proprie esigenze personali.

In uno degli ultimi episodi di violenza documentati, i genitori si sono dovuti rivolgere ai sanitari dell’ospedale San Massimo per i diffusi traumi contusivi e fratture costali procurate dal figlio al proprio padre e refertate con una prognosi di 30 giorni. L’arrestato è stato trasferito temporaneamente nel reparto di Psichiatria dell’ospedale civile di Pescara in regime di arresti domiciliari.

Altra vicenda, dai contorni forse più grotteschi ma parimenti preoccupanti, riguarda il paese di Civitaquana dove i carabinieri della locale stazione, diretti dal maresciallo Nicola D’Angelo, hanno notificato il divieto di avvicinamento nei confronti di E.P., 83enne pensionato del luogo, responsabile di “atti persecutori” nei confronti di una 44enne di Brittoli, sua precedente collaboratrice domestica.

I militari hanno infatti accertato che l’anziano, ritenendo che la donna gli avesse sottratto alcuni assegni bancari ed oggetti dalla propria abitazione, l’ha minacciata ripetutamente e perseguitata con comportamenti ossessivi e pedinamenti continui, procurandole stati d’ansia e timore per la propria incolumità personale, cessati solo a seguito dell’intervento dei militari che dovranno ora accertare se esistono effettive responsabilità della malcapitata nell’ammanco denunciato dall’anziano. Per effetto della misura cautelare imposta dall’autorità giudiziaria, l’uomo non potrà più in alcun modo tentare di avvicinare la donna, provare a parlarle o frequentare gli stessi luoghi per non incorrere in provvedimenti maggiormente restrittivi.

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