«Ex Cofa, ecco la legge che triplica il cemento»

Il Pd accusa la Regione: aumentate le volumetrie di 50 mila metri cubi A rischio anche le altre aree dismesse, dalla riviera sud alla Tiburtina

PESCARA. «L’amministrazione comunale vuole triplicare il cemento sull’ex Cofa». Ne sono convinti i consiglieri del Pd che ieri hanno chiamato a raccolta i giornalisti per denunciare il «sacco della città». A loro dire, la legge regionale che ha recepito le norme del Decreto sviluppo dell’ex governo Berlusconi consentirebbe di aumentare notevolmente le volumetrie in tutte le aree dismesse della città. Ne sono la prova l’intervento in corso della società Pescaraporto, sull’area ex Edison e il progetto della società Le tre gemme, per la riqualificazione dell’ex consorzio agrario provinciale tra via del Circuito e via Monte Camicia, approvato proprio ieri mattina dalla commissione Urbanistica. Per l’ex Cofa, sarebbero previsti 50 mila metri cubi di cemento in più, rispetto a quanto previsto nel piano regolatore.

«Così», ha detto il consigliere del Pd Enzo Del Vecchio, «si svelano i primi progetti edilizi presentati in virtù del Decreto sviluppo e si scopre che la Regione ha legiferato per uccidere la pianificazione urbanistica dei Comuni e, soprattutto, di quelle realtà che presentano all’interno del tessuto urbano i segni e i resti di un’attività industriale». «I legislatori regionali», ha proseguito, «hanno scientemente voluto che sui territori si applicassero indistintamente aumenti di volumetrie, contrariamente allo spirito indicato dalla norma nazionale che mirava alla razionalizzazione del patrimonio edilizio esistente e alla riqualificazione delle aree degradate». I consiglieri del Pd Del Vecchio e Camillo D’Angelo hanno detto di essersi accorti della portata della legge regionale esaminando la proposta avanzata da Le tre gemme. «La legge regionale», ha avvertito Del Vecchio, «è un mostro che prevede un aumento sconcertante e sconsiderato di volumetrie rispetto alle previsioni del Piano particolareggiato 2 per l’area golenale e portuale di Porta Nuova». «Piani particolareggiati, come Pp2, Pp7, Fontanelle, Piani di zona edilizia popolare, Piani di recupero urbano e comparti», ha sottolineato il consigliere del Pd, «non sono altro che vuote definizioni». A questo punto, secondo il Pd, dovrebbe essere bloccata la vendita dell’ex Cofa dalla Regione alla Camera di commercio, ad un prezzo concordato di 11 milioni 830mila euro. «La valutazione economica di quel terreno», ha concluso Del Vecchio, «non deve derivare più dalla potenzialità edificatoria prevista nel prg, ma da quella che scaturisce dalla legge regionale».

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