Ex Cofa Pescara, D'Alfonso: "Va abbattuto subito darò un incarico diretto"

Il neopresidente della regione: niente bando per individuare l'impresa, per il futuro mi impegno a incontrare Oscar Farinetti di Eataly

PESCARA. Entro domani potrebbe arrivare la risposta sulla modalità e sui tempi. È partita ieri la macchina che ha messo in moto l’iter per la demolizione dell’ex Cofa, il mercato ortofrutticolo in disuso situato sul lungomare sud, annunciata dal presidente della Regione Luciano D’Alfonso.

«Alle 9 di martedì mattina», aveva dato notizia D’Alfonso, dal palco della festa del centrosinistra, venerdì scorso, in piazza Salotto, organizzata per festeggiare le elezioni di Marco Alessandrini e del governatore, «cominceremo con l’abbattimento dell’ex Cofa». E se ieri non è arrivata la prima picconata, come si era pronunciato durante la manifestazione, per quello che a lungo è diventato rifugio di disperati e barboni, con frequenti blitz di polizia, la procedura per una prima ricognizione dei lavori ha davvero preso il via.

D’Alfonso ha, infatti, inviata una lettera al direttore regionale delle Risorse umane e strumentali, e delle politiche culturali, Gianluca Caruso.

«Ho chiesto a Caruso di farmi avere notizie sui tempi della realizzazione dell’abbattimento», ha spiegato, ieri, D’Alfonso, al telefono, da Roma fra una visita al ministero del Tesoro e una al direttore degli investimenti di Rfi, Rete Ferroviaria Italiana,Maurizio Gentile. «A partire dalla modalità con la quale si metterà in atto l’esecuzione».

E già, perché è questa la chiave di volta per una più celere eliminazione del fabbricato, diventato un ricettacolo di immondizie e rifiuti urbani. «Per questo», ha aggiunto D’Alfonso, «proprio per accelerare la rasatura al suolo, non si dovrebbe avere bisogno di un bando per individuare l’impresa che dovrebbe portare avanti i lavori, ma si dovrebbe procedere attraverso un incarico diretto».

E chiarimenti ulteriori dovrebbero arrivare a stretto giro di posta. «Mi aspetto una risposta», ha osservato il presidente della giunta regionale che, in quanto tale, ha solo un potere d’indirizzo, ma non provvedimentale, «del direttore delle Risorse umane e strumentali, e delle politiche culturali, entro un paio di giorni. E da questa riusciremo a capire. Io comunque mi attendo che entro qualche settimana si dovrebbe iniziare con i lavori».

«La Regione Abruzzo, a quel punto», ha anticipato D’Alfonso, «farà un ragionamento con il Comune di Pescara, ma anche con altri Comuni, come Chieti e Giulianova, per la destinazione degli spazi in disuso. Per l’ex Cofa di Pescara, io immagino», ha ipotizzato ancora D’Alfonso, «un giacimento di capacità turistica e dunque mi farò carico di incontrare Oscar Farinetti», ha svelato riferendosi al fondatore di Eataly, la grande catena alimentare.

«L’obiettivo è di rendere quello spazio un attrattore di bellezza», ha rimarcato D’Alfonso, «e di vocazione turistica, dopo esserci stato un allontanatore di bellezza».

Per i costi che il Comune di Pescara dovrà affrontare per l’acquisizione dell’area dell’ex Cofa, ancora però nessuna certezza. «Io lavorerò», ha precisato D’Alfonso, «a che i beni della Regione Abruzzo, non funzionali direttamente ad essa, pervengano nella piena disponibilità dei Comuni sui quali insistono i beni citati. E faccio mio un incoraggiamento del cardinale Carlo Maria Martini», ha concluso D'Alfonso, «quando diceva che un bene pubblico immobilizzato, lasciato in abbandono, equivale a immoralità».

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