Ex Cofa, scoppia la lite in Comune

Opposizione e Udc criticano l’accordo di programma. Scambi di accuse tra Del Vecchio (Pd) e l’assessore Antonelli

PESCARA. Del Vecchio: «Se le cose non le sai, non le dire». Antonelli: «Non sono uno scienziato come te evidentemente, ma ora rilassati. Quando diventerai assessore, farai meglio di me». C’è stato uno scontro verbale accesissimo ieri mattina tra il vice capogruppo del Pd e l’assessore all’Urbanistica. La commissione Gestione del territorio si è trasformata in una sorta di ring, senza esclusioni di colpi tra l’opposizione e la maggioranza. La lite è scoppiata sull’accordo di programma che Regione, Provincia, Comune e Camera di commercio hanno firmato due settimane fa per consentire all’ente camerale di realizzare i suoi progetti per l’ex Cofa.

Il documento approderà domani in consiglio comunale per la ratifica, ma il voto con il passare dei giorni diventa sempre più incerto. Al punto che la commissione non si è ancora pronunciata. Lo farà oggi pomeriggio, alla vigilia dell’esame in consiglio comunale. Ma, poco prima della seduta della commissione, si svolgerà una riunione tra Antonelli e i consiglieri di Pdl, Pescara futura e Udc per cancellare ogni dubbio sull’accordo di programma. I centristi, che mostrano forti perplessità, attendono un chiarimento dell’assessore per decidere come votare. «Il gruppo Udc», ha spiegato ieri il capogruppo Dogali, «manifesta perplessità, pur essendo favorevole all’accordo di programma. Ma non bisogna dimenticare che il Piano particolareggiato 2 è cambiato, perché un dirigente del Comune ha rilasciato i permessi per costruire alla società Pescaraporto (per l’area ex Edison accanto all’ex Cofa, ndr) e il progetto non rispetta i parametri fissati per il subambito C del Piano particolareggiato 2. L’amministrazione aveva tutti gli strumenti per richiedere il ritiro di quei permessi e non l’ha fatto».

Più incisive le critiche giunte dall’opposizione. «Il ricorso all’accordo di programma», ha fatto notare Del Vecchio, «non può avvenire al di fuori delle prescrizioni imposte dalla legge regionale di recepimento di tale istituto. Legge che richiede la presentazione, da parte del soggetto che attiva la procedura della conferenza dei servizi, di una puntuale e dettagliata programmazione e progettazione di quanto si deve realizzare e che evidenzi l’interesse e l’utilità del Comune». «Quindi», ha aggiunto il vice capogruppo del Pd, «la procedura di questo accordo non è corretta». «La procedura invece è corretta», ha replicato stizzito Antonelli, «in quanto non riguarda i contenuti del Piano particolareggiato. Non conosco bene le leggi come Del Vecchio, ma so, in base a ciò che mi dicono i tecnici, che la procedura adottata è quella giusta».

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