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Famiglia pescarese nell'inferno di Tunisi: "Per i bambini non siamo andati al Museo"

L'imprenditore Alessio Terra con moglie e figli in crociera sulla Costa Fascinosa ha tranquillizzato tutti i parenti: "Siamo sulla nave, ripartiremo domani". Tra gli italiani ancora in ostaggio non vi è notizia di abruzzesi

PESCARA. Ore di apprensione e angoscia anche in Abruzzo dopo l'attacco terroristico al Museo del Bardo, a Tunisi, mentre erano presenti turisti scesi dalla nave da crociera Costa Fantasiosa. Oltre venti i morti, due sarebbero turisti italiani, mentre tre feriti italiani sono in cura all'ospedale Charle Nicole di Tunisi. Tra gli italiani ancora in ostaggio al momento non vi è notizia di abruzzesi. La Farnesina segue minuto per minuto gli sviluppi dell'assalto terroristico e della condizione dei turisti italiani. Una situazione in continua evoluzione.

Il gruppo di molisani. Tra questi vi sono sei molisani e una famiglia pescarese: si tratta della famiglia di Alessio Terra, titolare con la famiglia del noto stabilimento balneare "La Croce del Sud", della moglie Monica e dei due bambini di 7 e 10 anni. I quattro sono scampati alla tragedia solo per un caso, avendo evitato stamane di andare al museo nel timore che i bambini si annoiassero.

La notizia. Hanno scoperto quanto accaduto al loro rientro sulla nave, intorno alle 15,30 collegandosi al canale italiano della televisione a bordo. A quel punto hanno cercato subito di mettersi in contatto con i parenti a Pescara, tranquillizzandoli intorno alle 17,30. Data la confusione che c'è a bordo dopo la notizia che alcune delle vittime erano ospiti della nave, solo in serata è stato riferito ai passeggeri che la nave ripartirà domani giovedì 19 marzo alla volta di Palma de Mallorca.

La dinamica. Stando ai media locali i terroristi, armati pesantemente e con indosso delle divise militari, hanno tentato di entrare nel palazzo dell'Assemblea nazionale (il Parlamento), ma sono stati respinti dai servizi di sicurezza, a quanto pare perchè imbracciavano armi non in dotazione all'esercito. Ne è nata una sparatoria che ha indotto i terroristi a rifugiarsi nel vicino museo del Bardo, ed a sequestrare un gruppo di turisti che si trovavano nelle sale.

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