Fare, tour di Giannino in Abruzzo "All’Aquila si è indietro con tutto"

Il candidato premier di Fare per fermare il declino: "Monti deludente, su Mpa la politica non si può tirare fuori"

L’AQUILA. La madre di tutte le battaglie di Oscar Giannino, candidato premier della lista “Fare per fermare il declino” è l’abbassamento delle tasse per dare combustibile alla crescita, cui va accompagnata la riduzione della spesa e la riduzione del debito attraverso la dismissione del patrimonio pubblico. Giannino lo ha ripetuto nel corso del tour abruzzese che ha toccato L’Aquila, Montesilvano e Teramo. All’Aquila Giannino si è soffermato sul porblemi del post terremoto: «Conosco i problemi dell’Aquila, si è indietro con tutto. Ma la cosa paradossale di questa vostra situazione è che per i terremotati della zona tra Emilia e Lombardia, cioè tra Mantova, Mirandola e la provincia di Modena, voi sareste i privilegiati. Loro hanno dovuto pagare l’Imu sui capannoni sfasciati. Un Paese nel quale si dividono addirittura le popolazioni e le imprese colpite da sismi, perchè si fa pensare alla gente che lo Stato ha privilegiato voi e non loro, poi basta venire qui per rendersi conto. Questo la dice lunga su come lo Stato tratta gli italiani in cambio di quello che prende».

Su Monti Giannino si è detto «deluso», «la sua agenda è priva di misure concrete e numeri precisi e soprattutto questa sua campagna elettorale lo rende un Berlusconi in sedicesimo, che dice tutto e il contrario di tutto, che attacca i comici». Ma Gannino, si è detto «sicuro che c’è già un patto tra Monti e Bersani. Però i consiglieri di Monti lo stanno spingendo in una campagna elettorale in cui quel patto si sta tendendo come una corda che si sfilaccia giorno dopo giorno».

Sulle conseguenze del caso Mps, Giannino ha detto che «a oggi l’Europa e i mercati europei, di nuovo cominciano a sospettare del nostro sistema bancario. Vuol dire che può scendere lo spread sui titoli tedeschi, ma siccome le banche hanno poco patrimonio, i soldi per le imprese e per le famiglie non ci saranno neanche quest’anno e l’anno prossimo». «Sbagliano in maniera feroce quelli che dicono che la vicenda del Monte dei Paschi di Siena non è una questione politica e che non riguarda il Pd». Il leader di Fare ha aggiunto di augurarsi che la vicenda influisca sulla campagna elettorale «perchè il problema è generale e non dovrebbe riguardare solo il Pd. Qui il problema riguarda tutte le fondazioni».