Ferri spiega al giudice l'evasione

Il difensore del Falco: «Va scarcerato, i detenuti possono danneggiarlo»

MONTESILVANO. Mario Ferri sarà interrogato, oggi alle 9,30 nel carcere di Civitavecchia. Dovrà spiegare a un giudice perché, il 16 dicembre scorso, è evaso dagli arresti domiciliari, ha preso un aereo ed è arrivato fino ad Abu Dhabi per invadere il campo durante la finale del mondiale per club tra Inter e Mazembe. Dovrà dire perché ha lanciato una sfida su Internet, virtuale ma beffarda, agli investigatori invitandoli a «provare a prenderlo». Dovrà sottolineare che non è un delinquente.

Angelo Pettinella, difensore del Falco con un curriculum di sette invasioni di campo in quattro anni lanciando messaggi pro Cassano, proverà a convincere lo stesso giudice che un'«evasione di pubblico dominio, annunciata e raccontata su Facebook», non è uguale alla fuga da Alcatraz di un criminale con una fedinale penale incrostata di reati.

Dall'udienza, il Falco, 23 anni di Montesilvano, saprà se resterà in carcere anche a Capodanno brindando con i detenuti o se tornerà a casa da parenti e amici. «Chiederò la scarcerazione di Ferri», annuncia il legale Pettinella, «una pena si sconta dopo la condanna e non prima. È indubbio che l'evasione dai domiciliari c'è stata ma l'evasione di Ferri non è stata un mistero per nessuno, anzi», osserva l'avvocato, «è stata di pubblico dominio, annunciata e raccontata su Internet. Inoltre, l'evasione non è stata finalizzata alla fuga ma soltanto a mettere a segno un'invasione di campo ad Abu Dhabi. Una volta riottenuto il passaporto dalle autorità arabe», dice Pettinella, «Ferri ha preso il primo aereo ed è tornato in Italia: questo fatto testimonia che non c'è stata volontà di scappare. Per questo, a mio avviso, non si può parlare di fuga perché, in ogni momento, chiunque è stato in grado di sapere il luogo della permanenza di Ferri».

Così l'altro ieri alle 6,30, appena sbarcato da un aereo della Qatar airways all'aeroporto di Fiumicino a Roma, Ferri ha trovato gli agenti della polizia in borghese ad aspettarlo: il Falco è stato arrestato e si trova rinchiuso nel carcere di Civitavecchia. «Ferri non è pericoloso, anzi», osserva l'avvocato, «potrebbe ricevere pregiudizio dallo stare insieme ad altri detenuti».

Al centro dell'udienza di oggi, c'è l'evasione dai domiciliari disposti da un gip di Firenze in quanto Ferri, dopo l'invasione del 7 settembre scorso durante Italia-Isole Far Oer, non ha rispettato l'obbligo di firma da apporre tutti i giorni, dalle 18 alle 19, davanti ai carabinieri di Montesilvano. In base alle segnalazioni dei carabinieri trasmesse alle procure di Pescara, Genova e Firenze (tre città teatro delle invasioni), il Falco ha dribblato l'obbligo di firma anche per andare ospite nel programma televisivo di Canale 5 Chiambretti night. «Non ci sono i presupposti per mantenere la custodia cautelare in carcere: è una misura eccessiva e fuori luogo», afferma Pettinella, «non c'è pericolo di fuga».

Ma Ferri è riuscito a scappare dai domiciliari, a prendere un aereo e a invadere il campo in una manifestazione sportiva internazionale. «Anche se è evaso», sottolinea Pettinella, «nessuno può parlare di Ferri come un fuggiasco. La sua evasione è stata finalizzata all'invasione di campo goliardica e basta».

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