Filò, Russo al pm: esecutore di un’opera avviata da altri

Il presidente della Gtm indagato: il progetto partito 3 anni prima del mio arrivo. Sospenderlo sarebbe stato reato

PESCARA. «L’appalto della filovia risale al 2006, l’aggiudicazione e la consegna dei lavori è del 2008 e io sono stato nominato presidente della Gtm nel luglio 2009 trovando un iter già perfettamente eseguito. Ho potuto spiegare di aver fatto solo il mio dovere rispettando un progetto che era partito prima del mio incarico e che ho dovuto quindi solo eseguire». Ha depositato documenti e memorie, Michele Russo, il presidente della Gtm finito nell’inchiesta che vede al centro la filovia che dovrà collegare Montesilvano e Pescara e per cui Russo è indagato per truffa, falso e abuso d’ufficio. Il presidente è stato interrogato per tre ore dal pm Valentina D’Agostino e dal sostituto procuratore Cristina Tedeschini e, accompagnato dai suoi avvocati il papà Marcello Russo e l’altro legale Vincenzo Di Girolamo, si è difeso dalle accuse parlando dell’iter di Filò, dello screening e della Valutazione d’impatto ambientale. «Nessuna atto è stato fatto da me prima e neanche dopo perché gli atti successivi alla mia nomina sono di competenza del responsabile unico del procedimento. Io avevo solo l’obbligo, in qualità di rappresentante legale di un ente esecutore, di eseguire un’opera pubblica decisa per legge: la sospensione dei lavori richiesta a più voci avrebbe costituito abuso d’ufficio. Quello che ho fatto, invece, è verificare con chiunque avesse titolo di occuparsi della vicenda, difformità di forniture rispetto al contratto». Nella vicenda che riguarda i lavori della filovia, la grande opera da 31 milioni di euro, è finito anche il dirigente della Regione Antonio Sorgi accusato di abuso d’ufficio perché «in qualità di presidente della commissione d’impatto ambientale agendo in concorso con il presidente Russo, e con il responsabile del procedimento unico Pierdomenico Fabiani, pur essendo consapevole che l’opera in corso, in quanto sistema di trasporto a guida vincolata, necessitava di essere sottoposta alla procedura di screening ai fini della valutazione ambientale, consentiva l’esecuzione e la prosecuzione delle opere procurando un ingiusto vantaggio patrimoniale alle società aggiudicatrici dell’appalto». E’ anche sullo screening che si è soffermato il presidente della Gtm spiegando agli inquirenti che «nel 2008 la Regione aveva detto che non era necessario in quanto nessun filobus in Italia è stato mai sottoposto a Via. Il dubbio», ha proseguito Russo, «nasce dai magneti che secondo la perizia della procura sarebbero un vincolo mentre Filò si può svincolare in qualsiasi momento. Infatti il mezzo è stato portato in piazza Salotto per esporlo ai cittadini». Ha parlato anche dei comitati antifilovia, Russo, dicendo che «l’atteggiamento migliore nei riguardi della filovia non è quello che hanno i comitati o pochi cittadini: quella è demagogia e, così, le opere pubbliche non vanno avanti». Infine, Russo ha precisato che a breve inizierà la procedura di screening – una procedura esemplificativa della Via – e che i lavori di Filò «spero che potranno riprendere nel nuovo anno».

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