Fiume, 16 sindaci uniti per stanare gli inquinatori

Oggi la riunione tra D’Alfonso e gli amministratori dei Comuni di Pescara e Chieti Corsa contro il tempo per individuare i responsabili dei 48 scarichi abusivi

PESCARA. Sedici sindaci e due presidenti di Provincia si uniranno per dichiarare guerra agli inquinatori del fiume Pescara. Nascerà una sorta di task force contro gli scarichi abusivi. È questo l’obiettivo della riunione, convocata per oggi pomeriggio, alle 17, negli uffici della Regione in viale Bovio, dal presidente della giunta regionale Luciano D’Alfonso.

Proprio lui, lunedì scorso, ha parlato di «lotta ai furbi», ossia ai presunti responsabili dell’inquinamento del fiume. «Ogni giorno», ha detto, «emerge che c’è qualche furbo, anche interessato a creare ricchezza privata che, anziché scaricare nel collettore idoneo, sversa in qualche improvvisata fossa biologica». «Per questo», ha aggiunto, «aumenterà il livello dei controlli e non mi vorrei trovare nei panni di quel privato che non ha fatto fino in fondo il proprio dovere».

Oggi D’Alfonso metterà in pratica ciò che ha annunciato lunedì. Il presidente chiamerà i sindaci a controllare il proprio territorio, a perseguire i responsabile dell’inquinamento del fiume e otturare gli eventuali scarichi abusivi che dovessero saltare fuori. Gli amministratori locali, del resto, non partiranno da zero. La Regione ha già fatto uno studio dettagliato sul fiume. E il risultato è contenuto in un dossier, pubblicato nei giorni scorsi dal Centro, dove sono stati censiti 48 scarichi, tutti individuabili dalla latitudine e longitudine. Si fa presente, in proposito, che questo progetto è stato commissionato a Gianluigi Rosatelli, docente di Geochimica e di Geochimica ambientale applicata del corso di laurea in Scienze geologiche e responsabile del Laboratorio di Geochimica e vulcanologia dell’università D’Annunzio, e condotto con l’aiuto di laureandi in Scienze geologiche.

Bisogna fare presto perché la situazione è drammatica. Le ultime analisi del mare di Pescara indicano un inquinamento da record a causa del fiume sporco e la stagione balneare aprirà, quasi certamente, con i divieti. Balneatori, albergatori e titolari dei locali sono preoccupatissimi. Lo hanno detto a chiare lettere nell’assemblea che si è svolta lunedì scorso all’auditorium Castellamare.

Così, D’Alfonso ha convocato alla riunione tutti i sindaci dei Comuni interessati al fiume Pescara e i presidenti di due Province. Sono stati invitati i presidenti delle Province di Pescara e di Chieti Antonio Di Marco e Mario Pupillo e i sindaci Marco Alessandrini (Pescara), Umberto Di Primio (Chieti), Alberto Secamiglio (Rosciano), Sirena Rapattoni (Cepagatti), Gennaro Matarazzo (Manoppello), Luciano Di Lorito (Spoltore), Luciano Marinucci (San Giovanni Teatino), Vincenzo De Melis (Alanno), Pietro Di Giulio (Torre de’ Passeri), Gianluca Chiola (Castiglione a Casauria), Salvatore La Gatta (Bussi), Luigi Canzano (Turrivalignani), Maurizio Giancola (Scafa), Silvina Sarra (Bolognano), Luciano Lattanzio (Tocco da Casauria), Concezio Galli (Popoli).

Lo scopo della riunione è sintetizzato nel titolo della lettera di invito inviata agli amministratori: «Iniziative rivolte al disinquinamento del fiume Pescara». Ecco poi cosa ha scritto D’Alfonso ai sindaci. «Il Masterplan per l’Abruzzo», si legge, «prevede importanti risorse finanziarie destinate all’ambiente e alla depurazione che, di certo, contribuiranno al risanamento dei fiumi». «Le misure da adottare con urgenza e tempestività, però», prosegue D’Alfonso, «non possono limitarsi a queste descritte, giacché tutti i soggetti interessati sono chiamati a svolgere la propria parte, per quanto di competenza, mediante proposte, azioni, progettazioni e cantierizzazioni».

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