«Fondi infrastrutture, piano da rifare»

Il governo boccia la Regione sul programma dei Fas: è frammentario e generico

PESCARA. «Frammentario, dispersivo, senza interventi di rilievo». Suonano come una bocciatura le osservazioni che il ministero dello Sviluppo economico ha mosso al programma della regione Abruzzo legato all’utilizzo degli 854 milioni di fondi Fas.

I rilievi sono riportati in una lettera datata 4 febbraio (diffusa solo ieri dal gruppo consiliare del Partito democratico), nella quale vengono trasmesse le osservazioni del ministero alla Regione.

Le osservazioni investono numerosi punti del programma ma si concentrano sulla frammentarietà degli interventi e sulla loro dispersione territoriale. Fondi Fas a pioggia, dunque, obietta il ministero, un controsenso per finanziamenti che dovrebbero essere per «progetti realmente strategici» per lo sviluppo della Regione.
«Il risultato», commenta il Pd, «è che mentre regioni come Emilia Romagna, Piemonte, Liguria, Toscana, Lombardia, Umbria, Marche e Valle D’Aosta già utilizzano i loro fondi Fas, l’Abruzzo è indietro e perde competitività rispetto a questi territori».

La Regione si è messo al lavoro per modificare il programma sulla base dei rilievi del ministero (vedi box di lato). In particolare, da Roma arriva la raccomandazione a valutare «l’effettiva congruità per alcune piccole e piccolissime azioni»; o, nel caso delle infrastrutture per la mobilità, a concentrare i fondi sui porti di Ortona e Giulianova, evitando di disperdere risorse per «funivie, cabinovie, seggiovie e impianti a fune in genere». Disco rosso anche per i finanziamenti previsti per eventi culturali, sportivi e fiere, a meno che la Regione non convinca il ministero che si tratta di eventi che «determinano ritorni economici significativi per il territorio». Ultima raccomandaziuone è quella di verificare che siano disponibili le risorse per il cofinanziamento dei progetti, visto che il Fas copre solo una percentale del costo di ogni singolo intervento.

Per il capogruppo del Pd Camillo D’Alessandro «questa battuta d’arresto deve essere l’occasione per cambiare metodo, sfrondando gli interventi e cancellando le partite clientelari».
Per Giovanni Di Fonzo, coordinatore Pd, «occorre convergere rapidamente per la chiusura della fase di progettazione stabilendo anche una data».

Critiche sono state rivolte alla Regione da Cna e Uil. Per Graziano Di Costanzo direttore regionale dell’associazione artigiana, «occorre chiudere in fretta la partita perché l’Abruzzo ha bisogno di quei soldi». Per Roberto Campo, segretario regionale della Uil, «è grave che la Regione dopo aver firmato un protocollo con i sindacati sul programma Fas non abbia comunicato la bocciatura del ministero». Ma non è questo l’unico rilievo del sindacato: «Sono mesi che Chiodi annuncia l’arrivo di 300 dei 1.070 milioni del masterplan, ma in verità è tutto fermo: mancano le risorse, e dove ci sono le risorse mancano i progetti».
Con i Fas la Regione è in ritardo di almeno due anni. Il dossier era stato aperto ai tempi della giunta Del Turco. Poi con il sopraggiungere della crisi il ministro Tremonti aveva deciso di riaccorpare a Roma tutte le risorse, per poi ridistribuirle dopo le proteste dei governatori. Nel frattempo la Regione ha cambiato governo e colore e il primo piano d’intervento è stato modificato. E bocciato.

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