Forza Italia: «Ma il sindaco non aveva trovato un buco in bilancio?»

PESCARA. «Alla luce delle recenti dichiarazioni rilasciate da esponenti di questa amministrazione comunale sulla presenza di un presunto buco di bilancio di 30 milioni di euro, il gruppo consiliare...

PESCARA. «Alla luce delle recenti dichiarazioni rilasciate da esponenti di questa amministrazione comunale sulla presenza di un presunto buco di bilancio di 30 milioni di euro, il gruppo consiliare di Forza Italia si chiede a quale scopo si debbano avviare 7 nuovi rapporti di lavoro al servizio del sindaco in un ente che annovera oltre 800 dipendenti». Va giù duro il gruppo consiliare di Forza Italia, in merito alla polemica scoppiata dopo che il sindaco Alessandrini ha nominato 7 nuovi componenti per il suo staff. «La presunta presenza di una situazione finanziaria incerta e precaria», dice una nota di Forza Italia, «impone all'amministratore di un ente di applicare il principio del buon padre di famiglia. Tale principio richiede oculatezza nelle spese da affrontare ed è pertanto questo il motivo che doveva imporre all'attuale amministrazione una riflessione sull’opportunità di procedere alla firma di 7 contratti, ex articolo 90 del Testo unico degli enti locali, che costeranno ai cittadini pescaresi oltre 200mila euro l'anno». «Queste sono le domande a cui il sindaco non può esimersi dal fornire risposte alla città», prosegue la nota, «Il presunto buco di 30 milioni non sarà forse una invenzione per giustificare l'innalzamento delle tasse e coprire questi ulteriori costi inutili? Tra gli oltre 800 dipendenti dell'ente non si potevano trovare professionalità in grado di ricoprire i ruoli di addetti allo staff del sindaco?». E ancora: «Ha avuto senso pubblicare un avviso per il reperimento di queste figure che poi vengono scelte intuitu personae dal sindaco, in barba ai contenuti degli oltre 500 curricula presentati? Non sarebbe stato meglio evitare questa inutile farsa e far risparmiare tempo, carta e denaro agli oltre 500 cittadini che hanno inviato il loro curriculum, dato che le persone scelte erano ampiamente prevedibili, visto che alcune di esse erano già illegittimamente in servizio da diverse settimane?». «Siamo certi», conclude, «che le funzioni attribuite a Camillo D'Angelo siano pienamente legittime rispetto al contenuto del recente decreto legge per la Semplificazione e la trasparenza amministrativa che prevede l'espresso divieto “di conferire ai lavoratori privati o pubblici collocati in quiescenza incarichi dirigenziali o direttivi, se non a titolo gratuito”».