la denuncia

Francavilla, lite in spiaggia per i fuochi: «Io, preso a pugni in faccia»

Residente racconta: ho chiesto a una persona di spostarsi e mi ha picchiato. Dopo le botte, l’uomo è scappato ma prima è stato fotografato con il telefonino: appello ai cittadini sui social per scoprire chi è l’aggressore

FRANCAVILLA. La notte dei fuochi d’artificio è finita a botte per la visuale impedita e per un posto troppo stretto. È accaduto a Francavilla nella notte della festa di San Franco, a pochi metri dal porticciolo in costruzione, in riva al mare. La lite è scoppiata, secondo il racconto del giovane che ha denunciato di essere stato aggredito, a pochi minuti dai fuochi: una lite scoppiata a causa della visuale impedita da una comitiva che era in spiaggia in piedi mentre tutti gli altri erano seduti ad aspettare lo spettacolo. A raccontare il fatto, per il quale sono intervenuti i carabinieri del nucleo radiomobile di Chieti e c’è un referto del Pronto soccorso dell’ospedale di Chieti, è uno dei due protagonisti della lite, Leo Zappacosta, 36 anni di Francavilla, che lancia un appello affinché si possano raccogliere più informazioni possibile e identificare quello che lui definisce il suo aggressore: «Non ci vedevamo», racconta, «e così gli ho chiesto di spostarsi assieme ad altre persone che erano lì. Lui, però, prima mi ha insultato a parole e io a parole mi sono difeso. A un certo punto ha sferrato un pugno accusandomi di aver lanciato della sabbia per farlo spostare e ha continuato a darmi cazzotti sulla testa. Poi mi ha preso la testa tra le braccia e io per difendermi gli ho dato un morso».

Nel frattempo qualcuno ha chiamato i carabinieri che sono arrivati poco dopo ma l’altro dei due era già andato via. «Io», prosegue Zappacosta, «sono andato in confusione, ma non ho mai perso conoscenza. Ho provato a scattargli delle foto mentre andava via, perché voglio prendere più informazioni possibile. È arrivata l’ambulanza che mi ha portato all’ospedale di Chieti. Ho avuto un trauma cranico e varie contusioni, e una prognosi di 5 giorni. Io me la sono cavata bene, ma voglio diffondere questa notizia affinché mi aiutino a rintracciare chi fosse quel ragazzo, e perché queste cose così gravi, che succedono per colpa della maleducazione, non accadano più». La notizia con la foto dell'aggressore è stata diramata anche attraverso i social.

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