Francavilla, perde i sensi sott'acqua: rischia di annegare a 2 anni

Gioca con gli amichetti a immergersi e risalire poi sfiora la tragedia. Soccorsa da un’infermiera, è ricoverata ad Ancona

FRANCAVILLA. Stava facendo il bagno con gli amichetti e il fratello di 6 anni poco prima delle 14 di ieri: giocavano a immergersi e a risalire. Poi, all’improvviso, l’hanno vista con il viso immerso nell’acqua e il corpo che non si muoveva più. Una bambina di 2 anni è stata salvata mentre stava annegando nel tratto di mare davanti alla spiaggia libera di Francavilla, tra gli stabilimenti balneari Merope e Asteria: ora è ricoverata all’ospedale Salesi di Ancona.

Poteva essere una tragedia del mare e, invece, quella di ieri potrebbe essere una storia con un finale lieto anche se la prognosi resta riservata. E se sarà così il merito è di una infermiera di Torrevecchia Teatina che lavora da 10 anni alla clinica Villa Pini di Chieti: «Stavo prendendo il sole», racconta Lorena Favilla, «quando ho sentito delle grida provenire dalla spiaggia libera. Un uomo portava una bambina tra le braccia. Io mi sono alzata di scatto dal lettino e ho gridato: “Sono un’infermiera”. E ho corso più veloce che potevo. Ho preso la bambina e l’ho adagiata sulla sabbia: ho cominciato a farle un massaggio cardiaco, ma ho notato che il suo cuore batteva, così, l’ho messa su un fianco e sono andata avanti con le manovre per farle vomitare l’acqua che aveva ingerito». Accanto all’infermiera, è intervenuto anche il bagnino del Lido Merope, Dante Faugno.

La bambina è figlia di un noto professionista teatino. «Quando l’ho presa, la piccola aveva le labbra viola e la schiuma dalla bocca», dice Favilla, «poi, sono arrivati i primi colpi di tosse e la bambina ha ripreso i sensi. La bambina tremava, ma mi guardava fissa e cercava la mamma, così, le ho preso la manina».

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Intorno, era il panico: «Panico è la parola giusta», dice l’infermiera, «tanti gridavano che la bambina era morta. La madre e il fratello erano spaventati. Ma non era così: il suo cuore non ha mai smesso di battere. Per fortuna che un uomo ha tenuto alla larga la folla e mi ha consentito di continuare ad assistere la piccola. Nel frattempo», racconta ancora l’infermiera, «sono stati chiamati i soccorsi: la prima ambulanza di un’associazione di volontariato è arrivata subito, forse nel giro di un minuto perché stazionava proprio davanti a uno stabilimento vicino, poi è arrivata un’altra ambulanza del 118 di Chieti.

Nel frattempo, sembrava che la bambina si stesse riprendendo. Però era impaurita e chiamava la mamma. In spiaggia è passato anche un medico che le ha tastato il polso e ha detto che era fuori pericolo». L’infermiera prosegue il racconto di quello che è successo: «I sanitari del 118 hanno misurato la frequenza cardiaca e il livello di saturazione e hanno detto che i valori erano positivi, 75 e 94». Poi, la bambina è stata portata all’ospedale di Chieti: qui la piccola è stata intubata e, con l’elicottero del 118 di Pescara, trasportata all’ospedale Salesi di Ancona.

Perché la bambina stesse per annegare non si sa: «I suoi amichetti dicevano che aveva mangiato da poco una pizza», dice l’infermiera, mamma di un bambino di un anno e 4 mesi. «Ho avuto paura», dice lei, «ma al tempo stesso ho avuto coraggio. Quell’uomo che portava la bambina tra le braccia mi ha raccontato, poi, che gliel’ho strappata dalle mani così velocemente».

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