i controlli

Francavilla, scoperta la banda dei colpi ai bancomat

I carabinieri bloccano un furgone e trovano al suo interno passamontagna, guanti e martelli: un arrestato, altri due riescono a fuggire

FRANCAVILLA. Un arrestato e altri due denunciati. Venivano da Anzio e da Roma per mettere a segno, probabilmente, un assalto ai bancomat di Francavilla, Pescara o Chieti le persone individuate l’altroieri dai carabinieri di Francavilla. Un intervento che ha fatto cambiare i piani della banda.

Durante un controllo lungo la statale 16, i carabinieri, guidati dal capitano Antonio Solimini, si sono trovati davanti un furgone sospetto: la pattuglia ha affiancato il mezzo ma il guidatore, alla prima occasione, ha accostato il mezzo. I tre a bordo sono scesi dal furgone e sono scappati a piedi: uno di loro si è nascosto nella vegetazione selvaggia sperando di passare inosservato e beffare i carabinieri ma è stato rintracciato. Gli altri due si sono inoltrati nelle campagne di contrada Setteventi e sono riusciti a scappare. Ma anche se non li hanno presi, i carabinieri sono riusciti a capire chi sono e li hanno denunciati: si tratta di due rom, entrambi di 36 anni. Invece, il primo, Costantin Nocam, romeno di 33 anni, è stato arrestato per i reati di resistenza, lesione aggravate a pubblico ufficiale, possesso ingiustificato di attrezzi da scasso e ricettazione. Non è stato facile per i carabinieri bloccarlo: quando si è visto braccato, il romeno ha tentato di aggredire i militari. Un carabinieri è stato colpito al torace e ferito lievemente: è stato assistito al Pronto soccorso dell’ospedale di Chieti e dimesso con una prognosi di tre giorni.

Ieri mattina, l’arresto è stato convalidato e, adesso, Nocam si trova agli arresti domiciliari ad Anzio.

È dentro il furgone abbandonato lungo la Nazionale che i carabinieri hanno trovato il kit di una banda di ladri specializzati: dalla perquisizione sono spuntati una decina di paia di guanti da lavoro appena comprati, passamontagna neri, cappellini, piedi di porco, chiavi e cacciaviti, tubi per il travaso del carburante, un compressore utile ad azionare i martelli pneumatici e spaccare i muri. Trovati anche ricetrasmittenti e scanner per ascoltare le conversazioni delle forze dell’ordine ed eludere i controlli.

Non è la prima volta che i tre finiscono nella rete delle forze dell’ordine: in passato sono stati denunciati per altri episodi di furto commessi fuori dall’Abruzzo.

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