Frecciargento, ricorso contro i rincari 

Lo annuncia Federconsumatori. Oltre al caro-biglietto, al via dal 29 luglio, costa già due euro in più la scelta del posto

PESCARA. Federconsumatori non ci sta ed annuncia ricorso all'Autorità Garante del Mercato e della Concorrenza contro il rincaro delle tariffe sulla tratta Pescara-Milano deciso da Trenitalia, che entrerà in vigore a partire dal 29 luglio. Ad annunciarlo sono Antonio Terenzi presidente regionale, insieme a Tino Di Cicco responsabile della mobilità e Cristiana Tullio, presidente provinciale di Macerata, arrivata in Abruzzo per condurre una battaglia trasversale, che riguarda anche la regione Marche. La protesta dell'associazione è partita dalla scelta di Trenitalia di sostituire due treni sulla tratta Pescara-Milano, il Frecciabianca 8806 delle 5.55 del mattino direzione nord e il suo gemello 8823 delle 17.35 direzione sud, con due Frecciargento, che però a fronte di un incremento dei costi che va dal 14 al 38%, «non offrirà alcun beneficio all'utenza, con i tempi di percorrenza che resteranno invariati», sostiene l’associazione. Ad esempio, la tratta Pescara-Pesaro passerà da 33 a 46 euro e quella Pescara-Milano da 71 a 81. Ma non solo, perché uno dei casi più emblematici studiati dall'associazione riguarda il prezzo dell'abbonamento sulla tratta Pescara-Rimini, che subirà un rincaro dell'88%. «Questo è un furto a danno della collettività», dice senza giri di parole Di Cicco. «Trenitalia ha deciso arbitrariamente di cambiare nome ad un treno, in modo da aumentare le tariffe. La situazione paradossale è che si continua a trattare l'utenza della direttrice adriatica come quella di serie B, quando le vengono richiesti dei costi da serie A. Da Bologna a Bari non c'è concorrenza e Trenitalia opera in situazione di simil monopolio, anche per andare a recuperare quei fondi con cui battere la concorrenza altrove. Noi facciamo appello alla politica affinché si possa compattare per scongiurare l'ennesimo scandalo che come sempre va a gravare sul cittadino».
Ma non è tutto, perché oltre al rincaro dei prezzi dei biglietti, dal 13 luglio anche la scelta del posto sui treni ha un costo: 2 euro. «E' proprio così. Da qualche giorno o ci si affida alla scelta casuale, oppure bisogna pagare», spiega ancora Di Cicco. «Prima, in fase di prenotazione, si poteva decidere gratuitamente se viaggiare lato finestrino o corridoio, piuttosto che in direzione di marcia. Adesso non più. Prediamo come riferimento una famiglia di quattro persone: se tutte vogliono viaggiare vicine devono pagare 8 euro supplementari». E il dubbio che questi soldi servano per intervenire altrove, come nella vicenda Alitalia, prende quota. Infine i presenti rilanciano: «Sono già in corso i lavori per portare l'intera direttrice adriatica ad una velocità costante di 200 km/h. Se su questi binari si riutilizzano gli Itr 500 (i treni ad alta velocità) e si eliminano alcune fermate poco funzionali al viaggio, allora sarà possibile portare i tempi di percorrenza tra Pescara e Milano a 3 ore e mezza. In quel caso, con il risparmio di circa 2 ore rispetto all'attualità, anche i costi avrebbero un significato diverso».
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