Furie rosa salgono sul ring la forza di Jasmine e Greice

La pugilistica Di Giacomo lancia due ragazze: «Siamo pronte per il Guanto d’oro» Piero Mucci, 11 vittorie su 11 incontri, vola a Manchester per il titolo mondiale

MONTESILVANO. Togliere di mezzo 10 chili in meno di due mesi e provare a vincere il Guanto d’oro. È questa la missione impossibile di Jasmine Di Felice, 18 anni, pugile da 4 anni, da quando ha visto i cugini gareggiare e si è detta: «Voglio farlo anch’io». «Dimagrire così tanto e in così poco tempo? Si può fare», dice Lorenzo Di Giacomo. E come? «Basta allenarsi due volte al giorno e mangiare pulito senza sgarrare mai, neanche una volta. Niente di troppo difficile». Per uno come Di Giacomo, «allenarsi» non significa soltanto una corsa di mezzora sulla riviera ma «tanto sacrificio» con corda e sacco. Jasmine sa bene cosa l’aspetta: ride e dice che «niente è impossibile». Poi, racconta il brivido di indossare la canottiera azzurra della Nazionale di pugilato: «Non ci credevo, poi, è stata un’emozione bellissima». Ma, prima di combattere con gli sfidanti, Jasmine ha dovuto mettere al tappeto i pregiudizi e le ansie dei genitori: «All’inizio erano tesi, poi, quando hanno visto le mie potenzialità mi hanno seguito. Per me, è uno sport come gli altri». Nel mirino di Di Felice, categoria youth 54, ci sono il torneo del Guanto d’oro a Roseto e il prossimo titolo italiano. «Voglio tornare in Nazionale», dice Jasmine. Gli obiettivi di Di Felice sono gli stessi che insegue un’altra pugile in rosa: è Greice Olles Mendoza, 17 anni, arrivata a Montesilvano 5 anni fa dall’Havana, Cuba, e studentessa al Di Marzio di Pescara. Da un anno si allena con Di Giacomo: «Ho visto un incontro, mi è piaciuto e ho voluto provarci anch’io. All’inizio, mio padre mi incoraggiava mentre mia madre aveva paura e mi diceva di no: temeva che mi sarei potuta rovinare il viso. Io, invece, non ci penso. Per fare questo sport ci vuole coraggio».

Piero Mucci, 22 anni, è un pescarese che, forse, ha passato più tempo nella palestra di Di Giacomo, a Montesilvano, che a Pescara: è già professionista e ha un palmares di 11 incontri vinti su 11. «Ho cominciato a fare boxe quando avevo 14 anni e mi sono sempre allenato con Luciano Di Giacomo. Adesso, mi sto preparando per il mondiale junior in programma il 13 aprile a Manchester: è necessario allenarsi al meglio perché 12 riprese sono lunghe ma senza le strutture è difficile farlo», racconta Mucci che lavora con un’impresa di pompe funebri e sta pensando di rilevare un’edicola per vendere giornali a Pescara, «comunque, a Manchester speriamo di finirla prima delle 12 riprese», sorride lui pensando al gusto di un ko. «Mucci non è una promessa del pugilato abruzzese», avverte Di Giacomo, «è un astro nascente della boxe italiana».

Tra le promesse della pugilistica Di Giacomo, c’è anche Giuseppe Hamsa, 15 anni: «Su 28 combattimenti ha conquistato 27 vittorie. Lui», dice Di Giacomo, «è un po’ come Mario Balotelli: figlio di genitori serbi, è nato in Italia e la Nazionale già vorrebbe schierarlo ma non è cittadino italiano, lo diventerà a 18 anni. È un pugile favoloso». Un altro che non ha bisogno di troppe presentazioni è Danilo Creati, 24 anni: «È stato 5 volte campione italiano», ricorda Di Giacomo, «è davvero forte». (p.l.)

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