<strong>La polemica.</strong> Assessorato al Turismo fuori dall’organizzazione. Brocchi attacca: «Spreco di soldi pubblici»

Gemellaggio d'oro, le accuse del Pdl

Si spacca la maggioranza, Marchegiani: «Un eccesso spendere 50 mila euro»

MONTESILVANO. Chi organizza i nove giorni di festa per il gemellaggio d'oro, 50 mila euro, con Reggio Calabria? «L'assessorato al Turismo non è impegnato», risponde Claudio Di Emanule (Pdl). «Una festa senza organizzazione», per la consigliera Stefania Di Nicola (Pdl).

Il gemellaggio d'oro, dopo la protesta dell'opposizione per un avviso pubblico del Comune per reclutare collaboratori, spacca anche la maggioranza di centrodestra. È nel Pdl che si annida la polemica: «Noto una sensibilità verso Reggio Calabria», afferma ironico il capogruppo Pdl Luigi Marchegiani, «ma Montesilvano con Reggio Calabria non c'entra.

L'organizzazione? È affrettata ed è anomalo che sia impegnato solo un consigliere». Marchegiani si riferisce ad Alfredo Caccamo (Pdl), calabro di origine come il sindaco Pasquale Cordoma, firmatario di un patto di amicizia con Reggio Calabria. «Comunque, nonostante la spesa eccessiva, la festa merita un minimo di fiducia», aggiunge Marchegiani. «Una festa non intelligente e dal costo elevato in un periodo di crisi», per la consigliera Stefania Di Nicola, «l'organizzazione? Non c'è: è una festa aleatoria». 

L'assessore al Turismo Claudio Di Emanuele è fuori dall'organizzazione ma dice che «la garanzia è nel lavoro del dirigente Bruno Terenzi. La festa non è uno spreco ma un'opportunità per la città».  Attacca Leo Brocchi (Proposta liberale europea): «È moralmente inaccettabile sperperare soldi per il voluttario quando manca il necessario. A Montesilvano, privilegiare i lustrini è un vizio». Parla di «gemellaggio inutile» Gabriele Di Stefano (Pd): «Spese senza freni», dice, «affinché il consigliere di turno sia accontentato mentre la città è abbandonata».

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