Genio civile, uffici nel degrado

La denuncia dei dipendenti: asciugamani e condizionatori, qui manca tutto

PESCARA. «Da sette anni ci promettono l’aria condizionata, ma qui non ci hanno dato neanche le tende per le vetrate. E il pomeriggio, con il sole battente, si muore dal caldo». I sei dipendenti del Genio civile della Provincia, nel palazzo della Regione di piazza Unione. sono esasperati. Ci mancava il caldo dei vari Caronte, Scipione e Minosse a peggiorare una situazione che si trascina da anni. «Lavoriamo in condizioni di assoluto degrado, con gravi rischi per la sicurezza e la salute», denunciano.

Basta fare un giro negli uffici per notare che le grosse vetrate sono tappezzate di guano, da fuori, e di fogli di giornali da dentro, che i fili scoperti ci sono quasi in ogni stanza e che perfino la centralina elettrica generale è tutta aperta, nel corrodoio dove solitamente vengono ricevuti gli utenti che si rivolgono a questo ufficio per i collaudi e per tutto ciò che riguarda i progetti relativi alla normativa sismica e al controllo idrografico. «Perché questo è un ufficio che porta alla Provincia mediamente 150mila euro all’anno», ricordano i dipendenti, «eppure da quando ci hanno staccato dalla Regione, annettendoci alla Provincia, siamo andati alla deriva». Neon che si rompono e che i dipendenti pagano e sostituiscono a proprie spese, ventilatori e pinguini per refrigerarsi portati da casa e, ancora i bagni senza tavoletta e senza acqua calda, dove anche gli asciugamani vanno portati da casa. «Il problema», ribadiscono, «investe la sfera personale e l’organizzazione». (s.d.l.)

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