L’attore americano è uno spietato killer. L’incontro con la bella Clara-Violante Placido

George sicario in Abruzzo

Castel del Monte, si girano le scene principali con Clooney

Il divo senz’altro affascinante, l’attrice maliziosamente attraente, il thriller d’amore che coinvolge. «Pensavo a questo film da tempo, mi è piaciuta la scelta di questi luoghi martoriati dal terremoto per ambientarci la storia che taccontiamo, vuole essere un segno di solidarietà». Vestito grigio, camicia azzurra sbottonata sul collo, a dispetto del freddo, poche parole nella nostra lingua, pacche sulle spalle, strette di mano, sorrisi per tutti.

Il divo, puntuale per il primo ciack, è George Clooney. Ormai di casa da queste parti, in questo set a 360 gradi in cui si è trasformato Castel del Monte. Da lunedì - e fino a metà novembre - il borgo nel cuore del Parco del Gran Sasso è un paese in cinema, si girano le scene clou di «A very private gentleman (Un signore molto riservato)», titolo provvisorio «L’americano».

E’ tratto dall’omonimo romanzo del 1990 dello scrittore inglese Martin Booth, scomparso nel 2004, e racconta di uno spietato assassino di professione che per preparare il suo ultimo incarico si nasconde in un piccolo paese montanaro e contadino fingendosi un artista che dipinge miniature di farfalle. Clark, il «signore molto riservato», sicario senza scrupoli, è George Clooney, e in questo piccolo mondo antico, appassionato alla natura e alla montagna, un poco alla volta si lascia conquistare, fa amicizie, allaccia relazioni sentimentali. Situazioni impreviste che mettono a rischio il suo obiettivo.

Con un esercito di comparse, per due giorni si è girata la scena della processione della Madonna dei pastori, che nella realtà si celebra la sera dell’8 settembre. Nella rappresentazione cinematografica, durante la processione il killer Clooney viene individuato, e riconosciuto scappa tra la folla. Il parroco, padre Benedetto, è interpretato da Paolo Bonacelli, inimitabile Leonardo da Vinci in «Non ci resta che piangere» in compagnia di Massimo Troisi e Roberto Benigni.

L’attrice seducente. Altra scena madre, l’arrivo in paese della conturbante e ambigua Clara (Violante Placido): ha il compito di sedurre e punire Clark, ma il piano fallirà. La bella Clara, appostata sul tetto della chiesa, resterà vittima della sua stessa arma, diabolicamente modificata. E’ uno dei colpi di teatro di cui questo thriller è ricco. L’altro proprio in finale, degno di un grande Le Carré. La sceneggiatura è del britannico Rowan Joffe, regista l’olandese Anton Corbijn, gran nome come autore di video clip delle rock band più popolari, dagli U2 ai Rolling Stones.
La bella Canalis fino adesso non si è vista. A Castel del Monte George Clooney ha preso casa. Anzi, un palazzo antico egregiamente recuperato. E’ la «casa Colelli» dalle cento stanze, appartenuta alla famiglia più ricca del paese, una stirpe importante per il potere politico dei «Don Colelli», riconosciuta dai Borboni e finita con l’estiguersi ai primi anni del novecento. Su «casa Colelli», dell’antica grandezza è rimasta la leggenda che vuole ancora nascosto in una stanza segreta mai scoperta il tesoro della famiglia. Chissà se Clooney la conosce questa storia.