Geriatria, reparto al collasso

E la Asl smentisce l’allarme infezioni a Oculistica

PESCARA. Nel reparto di Geriatria il personale non parla. Per medici e infermieri costretti a lavorare nelle condizioni più difficili, parlano i fatti: i letti nei corridoi, i pazienti curati sotto gli occhi di tutti, le sedie usate come comodini, le borse sopra le lenzuola. «Siamo accampati, non c’è posto neppure per le badanti».

Questa è l’altra faccia del reparto di Oculistica: da una parte gli anziani uniti in convivenza forzata e difficile con i pazienti operati agli occhi, dall’altra il reparto riservato ai vecchi che scoppia, in un’emergenza continua a cui non viene data una risposta adeguata: 45 i posti, ricoveri giornalieri che si aggirano attorno ai 70. Quando va bene.
Ma per la Asl, il rischio di infezioni oculari su cui ha lanciato l’allarme il primario di Oculistica Michele Marullo è un rischio inesistente. Meglio, non superiore alla media nazionale.

LA ASL: NESSUN ALLARME «Nel reparto ci sono dieci posti letto di Geriatria dal 2008, da quando è stato necessario spostare dal vecchio ospedale il dipartimento materno-infantile per la ristrutturazione dello stabiile: tutto è sempre avvenuto nel rispetto di quelle che sono le norme igieniche, senza pericolo di contaminazione» spiega la direzione sanitaria, «da sempre viene fatto un monitoraggio puntuale della situazione per prevenire i rischi di infezione, con controlli ambientali e microbiologici periodici.

Abbiamo esaminato anche le cartelle cliniche per accertare un eventuale aumento delle infezioni, ma siamo in linea con tutti gli ospedali italiani ed europei. Non solo: questa situazione è stata esaminata più volte in questi anni anche dai carabinieri del Nas, che non hanno mai trovato situazioni di rischio». Dunque, per i vertici aziendali, i pericoli evidenziati da Marullo in una lettera indirizzata ai dirigenti Asl e ai sindacati, e divulgata dopo essere finita nelle mani dei consiglieri comunali del Pd (che sul caso hanno chiesto l’audizione del manager Claudio D’Amario), sono «minimi, trascurabili».

PRIMARIO PREOCCUPATO Eppure, Marullo aveva parlato chiaramente di «gravi episodi di infezione endo-oculare» in pazienti operati, con un incremento di casi dopo l’inserimento di Geriatria (definita «medicina ad alto rischio infettivo») e una crescita percentuale dallo 0,02% allo 0’8%, «nonostante tutte le procedure di profilassi consigliate dalle linee guida internazionali».

Una situazione tanto più preoccupante se si considera che l’unità operativa di Oculistica dello «Spirito Santo» è un reparto di alta specializzazione che effettua 2 mila interventi l’anno ed è centro di riferimento nazionale per retinopatia diabetica, maculopatia e distacchi della retina.
Di fronte ai disagi, denunciati nelle settimane scorse anche dai familiari dei pazienti, la Asl non è però ancora riuscita a trovare una risposta adeguata rispetto agli spazi: «Di accorpamenti ne sono stati fatti tanti negli ultimi due anni» osserva la direzione, «tutti hanno dovuto stringersi: adesso abbiamo ripristinato una situazione normale a Medicina e a Geriatria, il prossimo passo sarà togliere i letti da Oculistica, ma è complesso».

PAZIENTI ACCAMPATI Nonostante il problema dei ricoveri impropri rappresenti uno dei grandi nodi della sanità pubblica, agli anziani ammalati, infatti, la Asl non offre molto altro a parte il ricovero. L’assistenza domiciliare è ridotta, mancano i posti di lungodegenza. Negli altri ospedali del territorio, con Popoli che lavora soprattutto per il territorio aquilano, non resta che Penne, ma anche lì la Geriatria è piena.

Nel reparto, tra i pazienti accampati, i familiari parlano di caos: «Il personale è bravo e attento, fanno quello che possono, ma la situazione è preoccupante: invece che sulla sanità dovrebbero tagliare altrove» dice Antonietta Santone.
Dopo una lunga battaglia dei pensionati Cisl, nelle settimane scorse la Asl ha autorizzato il trasferimento del reparto Infettivi e ha messo a disposizione negli stessi locali altri 12 posti letto.

Ma non basta: «Gli anziani sono cittadini e hanno diritto a essere curati, bisogna creare un reparto ad hoc per Geriatria, altrimenti il problema non si risolverà» dice il segretario generale Romano Cocco, «ma siccome siamo residuali rispetto agli interessi della Asl, siamo sbattuti a destra e a sinistra».