GIOCO DI BIGLIA

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E poi…  accidenti ma che volevo dire? Ah, forse solo farti ridere e trasformarmi nella cosa più piccola di questo mondo, scivolarti tra le caviglie come una biglia ed invitarti a prendermi. Ma tu non guardarmi così altrimenti vien da ridere anche a me. E poi… il rischio che mi avvicini con una qualunque scusa per rubarti con lentezza un bacio, beh quel rischio c’è. Lo sai e sorridi, come per dire che il gioco lo governi tu ed io non posso più andare a zonzo dove voglio ed invece guarda un po’, son già dietro te. Ti soffio sul collo e svanisco in un’altra piega dei tuoi pensieri. Mi cerchi, mi chiami con la voce che adoro e mi lascio trovare ma sotto la stoffa di quel discorso che non abbiamo più ripreso. Tu fai quella faccia lì, quella di quando vuoi dire - lo sai, te l’ho già spiegato… - ed io faccio quell’altra faccia lì, quella di quando sto sbottonando un bottone dopo l’altro le cose che ti hanno già fatto del male, perché mi accontento anche di sentirti serena.

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