Giovane accoltellato, è grave

Studente macedone colpito all’addome da un romeno.

PESCARA. Hanno bisticciato un po’ sull’autobus che li portava da Città Sant’Angelo a Pescara. Poi, hanno continuato a terra, nel piazzale della stazione ferroviaria pescarese. Dopo una serie di insulti i due studenti sono passati alle mani: uno ha sferrato un pugno e l’altro ha risposto con una coltellata all’addome. E’ finita drammaticamente, nel sangue, quella che sembrava una banalissima lite tra due studenti stranieri che vivono a Città Sant’Angelo.

E adesso uno, il ferito, è in ospedale in gravissime condizioni e l’altro, l’aggressore, è in carcere con l’accusa di tentato omicidio aggravato. Ieri, poco prima delle 8, i due studenti erano sullo stesso pullman che ogni mattina li porta da Città Sant’Angelo a Pescara, dove studiano. S.D., macedone, era diretto all’istituto alberghiero, dove frequenta il primo anno. Paul Zob, romeno, 19 anni da compiere, doveva raggiungere il Tito Acerbo, classe seconda. «Sul pullman, racconta il dirigente della squadra volante Francesco Costantini, «sono cominciate le prime schermaglie. A quanto pare il 16enne macedone ce l’aveva col rumeno, lo accusava di diffondere calunnie sul suo conto. Sicuramente i due si conoscono da un po’», dice sempre Costantini, «e c’erano già stati dei dissapori».

Ieri, quindi, è scattata una sorta di azione di rivalsa. Quando i due sono scesi dal pullman la discussione dev’essere proseguita perché a un certo punto il macedone ha sferrato un pugno al romeno e lui, per tutta risposta, ha estratto il coltello dalla tasca secondo la ricostruzione della polizia e lo ha conficcato dritto nell’addome del 16enne. Poi l’aggressore ha cercato di confondersi tra la folla di studenti che ogni mattina riempie il terminal degli autobus prima dell’inizio delle lezioni. L’allarme al 113 è partito all’istante e alla polizia è bastato pochissimo per arrivare sul posto. Grazie alle indicazioni dei giovani testimoni, il personale della volante ha subito rintracciato l’aggressore e lo ha bloccato «praticamente in flagrante», dice Costantini.

Per il 16enne macedone sono scattati i soccorsi. Il personale del 118 lo ha prelevato e portato in ospedale, dove è stato subito sottoposto a un primo intervento. «Le condizioni sono gravi», hanno detto subito i sanitari che si sono riservati la prognosi. E il quadro non è migliorato nel corso delle ore, tant’è che ieri sera il giovane, ricoverato in Rianimazione, è stato sottoposto a un secondo intervento. Per Paul Zob, invece, accompagnato in questura, sono scattate le manette. E’ finito in carcere, con l’accusa di tentato omicidio aggravato da futili motivi. Non è chiaro perché sia nato il diverbio, ma la polizia esclude che si tratti di problemi legati alla scuola, avendo ascoltato i dirigenti scolastici dei due istituti.

La vittima è un ragazzo che si impegna abbastanza negli studi, l’aggressore è poco più di un ragazzino, tant’è che si diverte ancora a giocare con gli aeroplanini di carta e viene rimproverato per questo dai professori dicono dalla questura. Si tratta di giovani che non si sono mai mostrati inclini alla violenza, appartenenti a famiglie tranquille. Tutto si può spiegare, quindi, solo con un raptus improvviso che ha spinto il rumeno ad afferrare il coltello e ad usarlo senza esitazione nei confronti del suo interlocutore, sotto gli occhi di tanti testimoni.
«Un episodio grave», osserva Costantini, «avvenuto in un punto sensibile della città». Lì, a due passi dalla stazione ferroviaria, si mescolano a ogni ora del giorno e della notte persone di ogni genere sia per la presenza della stazione che per il via vai di autobus. In passato si sono verificati altri episodi di violenza.