«Gli acquirenti vogliono certezze sull’uso di quei beni»

L’immobiliarista Scuccimarra della Broker Consult: chi compera un ex manicomio deve poterci fare dell’altro

PESCARA. «I soldi ci sono per acquistare, a patto però che ci siano anche le condizioni di certezza normativa su ciò che i compratori possono fare di questi immobili». Pasquale Scuccimarra, è un immobiliarista. Ha 46 anni, è di Sant’Omero, ma vive e lavora a Pescara dove, da 18 anni, guida la Broker Consult insieme a Enzo D’Alessandro.

Che senso ha mettere in vendita immbili e terreni in un mercato come quello attuale?

«Sicuramente è opportuno che lo Stato e gli enti locali si liberino di immobili che costano tanto, anche solo per la manutenzione, e che non sono più utilizzati. Detto questo, va aggiunto, però, che a questi edifici e terreni, prima di metterli in vendita, gli enti pubblici dovrebbero dare una destinazione urbanistica nuova».

Cioè?

«Prendiamo, per esempio, l’ex manicomio di Teramo. Se volessi vendere quell’immobile con questa destinazione, chi se lo comprerebbe? Nessuno. Chi lo compera deve poterci fare altro: abitazioni per uso civile, un albergo, una rsa per anziani. Chi compera, insomma, deve aver la certezza di una destinazione economicamente agibile e che si possa stabilire il valore di quel fabbricato. In base alle esigenze del territorio, i Comuni, in casi come questo, devono decidere se un’area è vocata a edilizia residenziale o turistico-alberghiera e stabilire, in base a questa autonoma valutazine, la nuova destinazione d’uso dell’immobile o del terreno. E’ come fare un nuovo, piccolo piano regolatore. Quello che si è detto per l’ex manicomio di Teramo vale anche, per esempi, per l’ex Cofa di Pescara».

In questo momento esiste un mercato per questi beni?

«Se c’è quella chiarezza, sì: il mercato esiste»

Ci sono soldi nonostante la crisi?

«In Italia e fuori ci sono soldi per comperare; a patto, ripeto, che chi compera sappia con certezza, prima, che cosa ci potrà fare con quello che acquista. Non tutti, infatti, soprattutto all’estero, vogliono stare lì a combattere con i consigli comunali, le giunte e i politici in genere per poter fare ciò che hanno in progetto di fare, dopo aver speso dei quattrini per acquistare immobili terreni».

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