Gli scrutatori scelti dai consiglieri

Il sorteggio è stato abbandonato da anni, ora prevalgono le raccomandazioni

PESCARA. Anche a Pescara, come a Montesilvano, gli scrutatori continuano ad essere scelti da una commissione elettorale, composta da un assessore e tre consiglieri comunali. In proposito, questa si riunirà tra alcuni giorni per sceglierli. Il metodo, sicuramente più imparziale, del sorteggio è stato cancellato dal 2005, quando l’allora governo Berlusconi consentì ai Comuni di poter scegliere gli scrutatori tramite scelte discrezionali. Da allora molti enti locali, tra cui anche Pescara, hanno abolito il vecchio metodo per optare per quello decisamente meno trasparente. Tutti i tentativi di tornare al vecchio sistema si sono rivelati inutili. In proposito, il consigliere di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo ha presentato per ben tre volte ordini del giorno e mozioni per impegnare l’amministrazione comunale a ripristinare il sorteggio. Ma niente da fare. Il primo provvedimento non è stato discusso, un altro è stato bocciato e un altro ancora si è bloccato per la mancanza del numero legale. Esponenti di maggioranza e opposizione, una volta tanto d’accordo, nel bloccare un ordine del giorno, forse, considerato troppo scomodo. Così, anche quest’anno gli scrutatori verranno nominati a discrezione della commissione elettorale. Commissione composta da un presidente, che è l’assessore Nicola Ricotta e da tre consiglieri, due della maggioranza Andrea Salvati e Amedeo Volpe e uno dell’opposizione Enzo Del Vecchio. Questi dovranno nominare 4 scrutatori per ogni sezione, per un totale di 170 sezioni. Complessivamente, quindi, ne verranno scelti 680. A questi si aggiungono i presidenti, uno per ogni sezione, nominati dalla Corte d’Appello, più i segretari. La scelta degli scrutatori avviene sulla base di un apposito albo dove sono riportati nome, cognome, età e professione dell’aspirante scrutatore. In teoria, dovrebbero avere la priorità quelli disoccupati, ma non è sempre così. Ogni membro della commissione ha la facoltà di indicare i nomi che desidera, su proposta di assessori e altri consiglieri. È facile, dunque, che prevalgano le raccomandazioni con questo sistema, che Acerbo definisce «sbagliato».

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