Guida ai ristoranti de L'Espresso 2015 Niko Romito vola sempre più alto A Oldiani il Primo Piatto De Cecco

L'Abruzzo plaude al trionfo degli chef stellati. La qualità del Casadonna Reale di Castel di Sangro di Niko Romito premiata con il secondo miglior punteggio del Centro-Sud, il migliore emerso quest'anno

Niko Romito vola sempre più alto e il suo Abruzzo plaude al nuovo trionfo. Il premio speciale Il Pollenza al ristorante più performante rispetto al punteggio dell'ultimo anno, la dice tutta sulla qualità del nuovo risultato raggiunto dal Casadonna Reale di Castel di Sangro nell'edizione 2015 della Guida ai ristoranti de L'Espresso. 19,50/20: il secondo miglior punteggio nel Centro-Sud, il migliore emerso quest'anno.

Al vertice della graduatoria con Tre Cappelli il Reale di Niko e Cristiana Romito è a un passo dalla vetta, onore conservato dall'Osteria Francescana (Modena) di Massimo Bottura che conferma il 19,75. Il Reale, tempio dell'alta ristorazione d'Abruzzo, si affianca così a La Pergola (Roma) di Heinz Beck, Le Calandre (Rubano) di Massimiliano Alajmo, e Piazza Duomo (Alba) di Enrico Crippa stabili a 19,50, «il meglio della cucina italiana contemporanea» scrive il direttore Enzo Vizzari. Da Nord a Sud del Belpaese la fotografia scattata dalla Guida (alla 37ª edizione, in libreria e in edicola da oggi, 672 pagine con aggiornamenti online) è pressoché omogenea. La Lombardia è prima fra le regioni per numero di "tavole di qualità", seguita da Campania e Piemonte. «L'ampiezza dell'offerta», scrive Vizzari nell'introduzione, «consente di scegliere fra l'esperienza gastronomica "alta" e quella semplicemente "diversa" secondo propensioni e disponibilità economica». È quanto, analogamente, si riscontra anche in Abruzzo tra qualche interessante novità e più rare capitolazioni.

Dall'area Tre Cappelli, punteggio compreso da 18 e 20/20 con l'eccellenza del Reale di Niko e Cristiana a 19,5/20, si salta per intero la fascia di punteggio 16,5 - 17,5 ventesimi dei Due Cappelli/cucina di gran qualità. Per ritrovarsi nella fascia tra 15 e 16 ventesimi con Un Cappello/cucina molto buona: area più animata rispetto allo scorso anno, segno evidente di crescita della qualità. Gli esperti valutatori della guida promuovono a 16 La Bandiera della famiglia Spadone a Civitella Casanova e il Café Les Paillottes a Pescara, e confermano a 16 Villa Maiella della famiglia Tinari a Guardiagrele. A 15,5 si conferma Al Metrò dei fratelli Fossaceca a San Salvo.

Promossi a 15/20 L'Arca di Alba Adriatica, il Ritrovo d'Abruzzo di Civitella Casanova e Zunica 1880 a Civitella del Tronto; confermata a 15 la batteria composta da l'Angolino da Filippo a San Vito Chietino, Beccaceci a Giulianova, Cipria di Mare a Teramo, L'Angolo d'Abruzzo a Carsoli, Magione Papale a L'Aquila, Osteria degli Ulivi a Montorio al Vomano.

Sempre tra i migliori ristoranti d'Abruzzo – in tutto 26, l'anno scorso erano 27 – si incontrano scendendo a 14,5 ( 14-14,5/20 è definita "cucina interessante" ) Lucia a Giulianova, Elodia a L'Aquila ed Esprì a Colonnella, promossi di mezzo punto. Ferma a 14,5 Locanda Manthonè a Pescara. Si affacciano con 14/20 Mammaròssa di Avezzano e Bottega Culinaria Biologica di San Vito Chietino, assenti nella precedente edizione. Ferma a 14 l'altra batteria composta da Grotta dei Raselli a Guardiagrele, Il Sestante a Martinsicuro, La Conchiglia d'oro a Pineto, Manetta e Vecchia Marina a Roseto. Scende a 14 La Corniola a Pescocostanzo. Il quadro si completa con la segnalazione di trattorie di cucina tradizionale, bistrot, cucina tutto pesce, pizzerie e locali affini, cucina etnica, fuori orario, con possibilità di pernottameno, menu a prezzo contenuto, ricerca nel servizio dei vini, enotavole, novità. E i "senza voto", categoria altrettanto nutrita che comprende cibi di strada, pizzerie, "lavori in corso", locali di recente apertura e cucina consigliabile nella sua tipologia. Una situazione liquida che ben rispecchia la realtà multiforme del momento.

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