Hotel sul mare, già pagati 274 mila euro per i lavori

Pescaraporto ha versato la Bucalossi, il Comune con le mani legate Bufera su Antonelli, Pescara futura pronta a chiedere le sue dimissioni

PESCARA. Pescaraporto è quasi pronta a far partire i lavori sulla riviera di Porta Nuova. La società dei costruttori Andrea e Luca Mammarella e della famiglia del noto avvocato Giuliano Milia ha già versato al Comune gli oneri concessori, cioè la cosiddetta Bucalossi. Passaggio obbligatorio per poter procedere al maxi intervento per la realizzazione di un albergo, negozi e uffici nell’area ex Edison, tra l’ex Cofa e il porto turistico. Il procedimento già avviato dalla società sembra ormai irreversibile, mentre l’amministrazione continua a studiare il modo per poter bloccare questo progetto. Intanto, si cercano i responsabili di questa operazione che ha consentito a Pescaraporto di ottenere i permessi edilizi facendo riferimento a una discussa norma del Decreto sviluppo del governo Monti. Norma che, secondo i tecnici del Comune, permette di aggirare lo scoglio del Piano particolareggiato, adottato appena un mese fa dalla giunta.

Già pagata la Bucalossi. Ammontano a 274mila euro gli oneri concessori che Pescaraporto si è affrettata a versare al Comune per ottenere il via libera per costruire sulla riviera sud. Ora, tutti i passaggi burocratici sono stati completati e la società, dopo aver stilato il progetto definitivo, potrà far partire i lavori. «Il fatto che i proprietari dei terreni abbiano già provveduto al versamento degli oneri concessori», ha fatto notare il capogruppo Idv Adelchi Sulpizio, «rappresenta la volontà degli stessi di procedere speditamente verso la realizzazione dell’intervento edilizio». L’iter, a questo punto, sembra inarrestabile, con buona pace dell’amministrazione comunale che sta ancora riflettendo sul modo di poter fermare quell’intervento e di salvare l’area golenale e portuale dall’invasione di 20mila metri cubi di cemento.

Antonelli sotto accusa. Gli attacchi contro l’assessore all’urbanistica, che non è riuscito a fermare in tempo l’arrembaggio dei privati nella zona del Piano particolareggiato 2, non arrivano soltanto dall’opposizione, ma anche dalla maggioranza. Ieri, il consigliere di Pescara futura, nonché presidente della commissione Urbanistica Marco Mambella ha duramente criticato la gestione di questa vicenda. «È gravissima la vicenda del Piano particolareggiato 2», ha detto, «se c’era la possibilità per il Comune di bloccare un processo che porterà alla frammentazione degli interventi, senza un controllo pubblico sulla pianificazione territoriale, doveva essere perseguita». Da qui l’avvertimento: «Faremo una verifica approfondita e se emergerà una superficialità di gestione politica o amministrativa nella vicenda chiederemo al sindaco di prendere adeguati provvedimenti». È chiaro il riferimento della lista civica di Carlo Masci all’eventualità di richiedere le dimissioni di Antonelli. «Pescara futura ha chiesto da tre anni a gran voce di portare a conclusione il Piano particolareggiato garantendo la pianificazione pubblica», ha aggiunto Mambella, «come sta finendo? A spezzatino privato». Nei giorni scorsi, anche Sulpizio (Idv) aveva attaccato Antonelli chiedendo le sue dimissioni.

La difesa di Ilari. A difendere l’operato dell’assessore e del dirigente Amedeo D’Aurelio, che ha rilasciato i permessi per costruire, ci ha pensato il direttore generale Stefano Ilari. Nella riunione tecnica, che si è tenuta giovedì scorso, Ilari avrebbe detto che il progetto di Pescaraporto è conforme al prg e quindi non necessita dell’approvazione in consiglio.

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