IL VOTO PD

I circoli scelgono Renzi, in Abruzzo tocca il 63%

Anche Emiliano supera la soglia di sbarramento del 5%. Oggi i dati ufficiali. Ma per Orlando ci sono state «anomalie» nel voto. La partita vera il 30 aprile

ROMA. Non c’è pace nel Pd neanche sui numeri. Matteo Renzi ha stravinto nei circoli il primo round per la segreteria del partito, ma anche sulla percentuale dei voti si continua i litigare. Secondo i renziani infatti la mozione Martina-Renzi avrebbe preso il 69%, contro il 24,5-25 di Andrea Orlano e 6,5-7 di Michele Emiliano. In Abruzzo le percentuali (non ancora definitive) sono il 63% per l’ex premier, il 26% oper Orlando e l’11% per Emiliano). I conti però a livello nazionale non tornano né per Orlando né per Emiliano. «Siamo intorno al 30%, al 29,6, da domani però si proietta un altro film», avverte Barbara Pollastrini presidente del comitato elettorale di Orlando sottolineando il divario in termini di potere, risorse e funzioni tra il ministro della Giustizia e l’ex segretario premier. Emiliano potrebbe attestarsi all’8%, al di sopra della soglia del 5% necessaria per partecipare alle primarie aperte. «C’è stato un calo verticale dell’affluenza, circa la metà rispetto all’ultima volta», rincara Michele Emiliano. «È stato il momento della conta delle tessere in cui la gran parte degli italiani non si riconosce perché sanno bene come si fa il tesseramento che è un esercizio tra l’economico e il clientelare. È una fase ininfluente rispetto al voto del 30 aprile», aggiunge il governatore della Puglia.

I dati definitivi dei 6mila circoli arriveranno solo oggi. In ogni caso è certo che il 30 aprile la sfida per la segreteria sarà a tre. Renzi ovviamente è il superfavorito. Ma la partita nelle primarie aperte si gioca tutta sull’affluenza. I renziani cantano vittoria e malgrado il calo netto della partecipazione degli iscritti vedono il bicchiere mezzo pieno. «Il Pd c’è ed è in buona salute, il suo consenso (di Renzi, ndr) dentro il partito è passato dal 45% del 2013 a circa il 68%, oltre il 20% in più di preferenze», spiega il renziano Andrea Marcucci. Ma il guardasigilli e il governatore pugliese continuano a segnalare «anomalie» in varie regioni. A Catania per esempio avrebbero votato 400 non iscritti, dice Orlando, mentre Emiliano denuncia il sospetto ritardo dei voti della Campania, dove pensa di essere andato bene. Come in tutto il Sud. Calabria esclusa: Renzi ha preso quasi l’80%. Dall’Abruzzo il segretario regionale Pd Marco Rapino si dichiara molto soddisfatto per la partecipazione: «Abbiamo dimostrato con l’affluenza quanto sia solido il nostro partito e quanto la nostra comunità abbia voglia di mettersi in gioco, confrontarsi e partecipare. Personalmente» conclude Rapino, «ho sostenuto Matteo Renzi e non posso che essere soddisfatto del risultato che consolida Renzi su tutto il territorio regionale»

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