I nodi di D'Alfonso: "Nuova ferrovia Pescara-Roma"

Convegno su ferrovie, strade, infrastrutture e sviluppo

PESCARA. «Negli anni '50 tornavo a casa con la mia Topolino e per percorrere 100 chilometri impiegavo tre ore. Poi, è arrivato questo "buco" del Gran Sasso: uno scempio, un orrore, si disse. Ma è grazie a quel traforo se la vita di quattro generazioni si è modificata. Oggi, io non so neanche più se sto nella maggioranza o nell'opposizione, ma so che le infrastrutture sono una responsabilità democratica, intergenerazionale, un'opportunità». Passano dalle infrastrutture lo sviluppo e l'attrattiva di un territorio, per l'economista Mario Baldassarri, senatore di Futuro e Libertà e presidente della commissione Finanze al senato che, ieri pomeriggio, è stato invitato a parlare, nella sala dei Marmi del palazzo della Provincia, dall'ex sindaco Luciano D'Alfonso. Un convegno dedicato alle infrastrutture che ha toccato i «nodi della regione»: porto, ferrovia e autostrade, la triade per l'ex sindaco D'Alfonso sui cui riflettere e per cui chiamare a raccolta una tavola di politici, imprenditori, esperti e lustrata dalla presenza di Baldassarri, marchigiano, e ideatore del progetto Quadrilatero Marche e Umbria.
Un ritorno a Pescara, per il senatore, che nel 1988 inagurò l'università in viale Pindaro e che ha iniziato il suo intervento così: «Non avete ancora eretto un monumeto a San Remo Gaspari?».

FERROVIA PESCARA-ROMA
La ferrovia Pescara-Roma è stata il filo rosso di tre ore moderate dal consigliere regionale Pd Claudio Ruffini. «Chiedere con forza questa ferrovia sarà la nostra battaglia», ha detto l'unico esponente di centrodestra seduto al tavolo, l'assessore regionale ai Trasporti Giandomenico Morra. ricordando che, il 20 dicembre 2010, la Regione ha approvato il piano regionale dei trasporti. Un'adozione apprezzata da D'Alfonso che ha detto: «Un piano atteso dal 1998 ma, caro assessore, che adesso deve essere realizzato. Le infrastrutture hanno bisogno di uno spirito che superi i partiti e guardi all'interesse della regione». Ad ascoltare il dibattito, tanti esponenti del Pd, consiglieri comunali e regionali, da Gianluca Fusilli a Moreno Di Pietrantonio, sindaci di tanti centri, come Antonio Di Marco. Il Pd quasi al completo, con l'assenza però di Silvio Paolucci, segretario regionale del Pd. In sala, anche il presidente della Saga Carla Mannetti, il presidente dell'Ance Giuseppe Girolimetti, di Confesercenti, Bruno Santori, e il segretario regionale della Uil Roberto Campo.

INFRASTRUTTURE-IMPRESE
Pochi minuti a testa per i tanti relatori come quelli per Paolo Primavera, presidente dell'Unione industriali di Chieti: «Un container per arrivare dalla Cina alla Val di Sangro costa 1000 dollari fino a Gioia Tauro e 1200 euro fin qui. Ecco a cosa serve dotarsi di un sistema infrastrutturale: a rispondere alle esigenze delle aziende. Un altro esempio? Il porto di Ortona se non è collegato perde la sua funzione». La centralità del porto di Ortona ma anche le sue carenze nei collegmaenti sono stati toccati da Umberto Noli, redattore del progetto di Sviluppo del porto di Ortona, mentre delle autostrade ha parlato Igino Lai, direttore generale della Strada dei parchi, e anche Umberto Sgambati, amministratore delagato Proger.

LEGNINI A BALDASSARRI
«Ma perché quando si parla di infrastrutture bisogna sempre vederle come un'occasione mancata?», si è infervorato il senatore Giovanni Legnini per poi rivolgersi a Baldassarri: «Lei è venuto qui facendo l'Asse attrezzato. Quella strada, per lei, può essere a pagamento come sta per accadere? Sarei a favore del pedaggio per un raccordo autostradale ma non per una strada urbana». Applausi per Legnini ma anche per Enrico Di Giuseppantonio, presidente della Provincia di Chieti: «La fondovalle Sangro è ancora incompleta. Bisogna sprigionare progettualità e rivolgo un appello a siglare un'alleanza tra le istituzioni per far in modo che gli investimenti tornino nella regione».

I NODI DI D'ALFONSO.
Sette minuti per affrontare le infrastrutture che, per l'ex sindaco, partono dalla cura del ferro e si declinano nella velocità e nel segno di una legge obiettivo. «Bene, adesso invito ad arrivare alla legge obiettivo regionale che acceleri le procedure e individui figure univoche per realizzare le infrastrutture. Il porto di Ortona? Riconosciamo la centralità ma facciamolo dialogare con le strade. Ma è anche per la velocità e per la rete che un territorio viene preferito a un altro: si può andare a Scanno ad ammirare i costumi tradizionali, ma se si vuole lavorare a Scanno c'è bisogno della rete, della tecnologia».

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