«I nostri ragazzi non possono fare a meno di queste prestazioni»

Lo sfogo di un papà: "Il Cireneo è l’unico in Abruzzo ad occuparsi in maniera specifica di autismo"

«Il Cireneo è l’unico in Abruzzo ad occuparsi in maniera specifica di autismo. Quindi, se le prestazioni dovessero saltare, avremmo enormi difficoltà, come famiglie con figli autistici». A parlare è un papà che vive in prima persona le attività de Il Cireneo e si dice disposto a portare avanti «ad oltranza la protesta, se i problemi con la Regione non dovessero risolversi». A chi non dovesse sapere molto di autismo, questo papà spiega che le terapie assicurate nelle strutture de Il Cireneo servono «ad assicurare autonomia ai bambini e ai ragazzi. L’autismo si distingue in varie fasce, in base alla gravità, ed è importante l’insegnamento delle autonomie: grazie all’assistenza degli specialisti si impara a mangiare e ad andare al bagno da soli, si sviluppa il linguaggio e altro ancora». Un genitore non potrebbe fare queste cose, certo che no. Anzi, «un genitore viene a sua volta sostenuto e indirizzato: la prima cosa che dobbiamo affrontare è la difficoltà ad accettare. E in questi centri viene portato avanti anche un rapporto costante con le famiglie». Le attività per raggiungere l’autonomia, poi, si realizzano in archi temporali molto lunghi e per l’autismo grave «si lavora costantemente per 5 anni». Far restare a casa gli utenti, senza assistenza, vorrebbe dire «incidere negativamente sullo sviluppo e sul recupero, non promuovere i talenti dei pazienti». Per capire l’importanza dei servizi erogati da Il Cireneo «basta pensare che alcune famiglie si sono trasferite da fuori qui a Vasto». Ci si chiede, poi, perché «non viene finanziato il centro per la residenzialità realizzato da Il Cireneo e mai attivato, mentre la Regione spende 65mila euro l’anno per ogni paziente autistico assistito fuori Abruzzo». (f.bu.)