I pescherecci bloccati dai fondali bassi

E' allarme al porto, le navi commerciali entrano solo con carichi ridotti

PESCARA. Il porto canale è diventato quasi impraticabile per i fondali troppo bassi. Ma il dragaggio atteso da due anni ancora non parte. In alcuni punti non si naviga più e i pescherecci sono costretti a muoversi a zig-zag per evitare di arenarsi. Le navi commerciali, invece, riescono ad attraccare solo con carichi ridottissimi.  Venerdì scorso, il sindaco Luigi Albore Mascia ha fatto un giro in barca nel porto, insieme a una delegazione di pescatori e al termine del sopralluogo ha parlato di situazione «estremamente preoccupante».

«Abbiamo raggiunto la prima boa antistante l'uscita del porto», ha spiegato il sindaco, «dove il fondale ha un'altezza di appena un metro e 70 centimetri, al punto da rendere lo scalo inaccessibile ai mezzi che superano i 2,20 metri di profondità, come il peschereccio Bianca Maria, che pochi mesi fa ha rischiato di incagliarsi in piena notte nel fango. E' stato tirato fuori appena in tempo da altre barche».  Ancora peggio la situazione sulla sponda nord del fiume, in corrispondenza del mercato ittico. «Lì i fondali hanno raggiunto i 50 centimetri di profondità», ha fatto presente Mascia, «ciò costringe i pescherecci a lunghe e complicate manovre per attraccare alla banchina nord».

Diversi mesi fa, un motopeschereccio è affondato dopo essersi arenato.  Grossi problemi anche per le imbarcazioni commerciali. «Le navi», ha osservato il sindaco, «entrano in porto con il timore di finire incagliate sui fondali. La Di Properzio, che deve scaricare carburante, effettua tre viaggi a settimana, anziché uno solo come in precedenza, per viaggiare con la stiva meno pesante». «La situazione è evidentemente al limite», ha riconosciuto Mascia, «colpa della mancata esecuzione del dragaggio negli anni passati».  La marineria chiede da tempo un intervento. Ma le operazioni di dragaggio, più volte annunciate dal Comune, non sono ancora partite. 

Quanto tempo si dovrà attendere ancora? Qualche indicazione è arrivata dal sindaco. «Venerdì prossimo», ha annunciato, «dopo l'apertura delle buste per individuare l'impresa che dovrà effettuare il dragaggio del porto canale, convocheremo un incontro urgente con l'impresa, la Direzione marittima, la marineria, gli imprenditori commerciali e i balneatori per verificare i problemi più urgenti dello scalo». Si preleveranno 10mila metri cubi di sabbia e di fanghi, nei punti più critici.

L'operazione più grossa si dovrebbe svolgere in autunno.  Sarà una corsa contro il tempo, perché a luglio riprenderanno i collegamenti marittimi con la Croazia della compagnia Snav. Secondo l'amministrazione comunale, l'intervento potrà avvenire anche durante la stagione balneare, senza rischi di inquinamento del mare. Sono solo cinque le ditte che hanno presentato le offerte. (a.ben.)

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