I sapori del bianco

Undici anni prima, una sera d’estate come quella, il brindisi tutto bollicine era avvenuto sul bordo di una piscina adornata con fiori bianchi e germogli verde limone, a pochi passi dalla spiaggia tinta di rosa tramonto, in mezzo all’allegria un po’ impaziente di amici e parenti.

Sotto l’abito candido la mia euforia era iniziata ben prima di assaggiare lo spumante. Era un’euforia condita di sapido amore e odorosa incoscienza: quella di una sposa novella.

Da allora sono trascorsi molti giorni felici, qualche periodo buio e un novembre nevoso che ha portato un figlio atteso.

Un anniversario da festeggiare, quindi, ma ancor più una serata per ritrovarsi e scendere dalla giostra della routine fatta di casa-ufficio-scuola-spesa; per comunicare fuori da whatsapp, guardandoci negli occhi, magari attraverso i riflessi paglierini di un buon vino bianco versato nel giusto bicchiere.

Matteo ci accoglie col suo giovane e cordiale sorriso di chef appassionato, nel giardino raccolto e fiorito della Locanda dei Poveri e dei Re a Pescara. È una serata piacevolmente calda, un giovedì qualsiasi. I suoi clienti può coccolarli un po’: gli chiediamo di raccontarci le specialità che ha creato con il pescato del giorno.

Quindi un’occhiata alla carta dei vini, elegante e ben assortita. “Matteo, cosa ci consigli?”. Una narrazione che ci avvicina ai vitigni autoctoni, ai vini protagonisti del territorio, alle loro caratteristiche organolettiche, che ci fa pregustare e sognare. Diventa ancora più intrigante scegliere tra Passerina e Pecorino… ma perché non entrambi? Saranno due, come i testimoni alle nozze.

I piatti candidi danno temporanea ospitalità agli invitati di mare e alle loro damigelle di terra . È una sfilata di sgombri argentei, gamberi rosa, calamari nivei accompagnati da giallo peperone, viola cipolla, verde misticanza. I due bianchi testimoni allietano la festa. Freschi e squisiti, suggellano una alleanza coniugale che si rinnova, spaziando tra vecchi ricordi e progetti futuri.

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