I vigili scioperano il 10 giugno durante l'Ironman

La polizia municipale ha deciso di scioperare durante le gare per difendere il vigile sospeso perché ritenuto colpevole di aver lasciato l'auto di servizio ostacolando i soccorsi per Piermario Morosini, il calciatore morto

PESCARA. «Ci presenteremo a un appuntamento disorganizzati». E' la preoccupazione a prevalere tra gli atleti, gli imprenditori e chi il 10 giugno sarà coinvolto nella manifestazione sportiva Ironman che, nella scorsa edizione, ha portato a Pescara quasi 2mila atleti: un'apprensione che nasce dalla decisione della polizia municipale di scioperare durante le gare per difendere il vigile sospeso perché ritenuto colpevole di aver lasciato l'auto di servizio ostacolando i soccorsi per Piermario Morosini, il calciatore morto. I vigili urbani, dopo aver annunciato di incrociare le braccia, hanno deciso di scioperare sostenuti da varie sigle sindacali che ribadiscono «la necessità di fare chiarezza sul ruolo della polizia locale nella sicurezza urbana in un tavolo tecnico con prefettura, questura e sindaco».

I sindacati Cgil-Fp, Cisl-Fp, Uil-Pfl, Csa e Diccap/Sulp hanno scritto una lettera indirizzata al sindaco Luigi Albore Mascia, al questore Paolo Passamonti e al prefetto Vincenzo D'Antuono dicendo no alle motivazioni del provvedimento nei confronti del vigile sospeso perché «lesivo della professionalità» e chiedendo di essere convocati «per esperire la procedura di raffreddamento»: un tavolo tecnico obbligatorio prima di arrivare alla data dello sciopero. Cosa succederà il 10 giugno? La data coincide con la manifestazione Ironman che, lo scorso anno, ha portato a Pescara ventimila persone nella sola giornata di svolgimento delle gare di nuoto, ciclismo e corsa, 1.365 atleti che con accompagnatori e familiari hanno raggiunto le 3.000 unità che per tre giorni hanno vissuto Pescara facendo registrare il tutto esaurito ad alberghi, ristoranti e strutture ricettive. Senza i vigili urbani l'«evento sarebbe rovinato» e, a pensarla così, sono in molti. Domenico D'Onofrio è il presidente dell'associazione Runners Pescara che raccoglie 120 iscritti di cui 22 parteciperanno alle gare dell'Ironman. «Sarebbe un peccato rovinare un evento così bello», dice D'Onofrio. «Lo scorso anno Pescara si è dimostrata all'altezza di una manifestazione che ha richiamato così tanta gente ma con lo sciopero l'evento ne risentirebbe». «L'ennesima figuraccia», dice secco Fabio Tiberi titolare dello stabilimento Lido che ricorda: «Lo scorso anno Pescara ha accolto migliaia di turisti per un evento di portata internazionale. Quest'anno? Non ci sarà organizzazione». La polizia municipale guidata dal comandante Carlo Maggitti ha deciso di incrociare le braccia in seguito al provvedimento di sospensione nei confronti del maggiore Giorgio Mancinelli. Il vigile è ritenuto colpevole di aver lasciato l'auto di servizio parcheggiata all'ingresso della curva Maratona dello stadio Adriatico creando un ostacolo al passaggio dell'ambulanza attesa sul campo per i soccorsi del calciatore del Livorno Morosini, poi morto. Così la commissione disciplinare ha disposto la sospensione del vigile dal lavoro per sei mesi e con uno stipendio ridotto del 50 per cento. L'intero corpo contesta soprattutto la premessa che ha portato alla sospensione del collega e, in particolare, il passaggio in cui non si riconosce alle polizie municipali il ruolo di forze di polizia. Per Emilio Schirato, presidente di Federalberghi, l'assenza dei vigili urbani e quindi la manifestazione a rischio non sarebbe un modo per incentivare il turismo mentre Roberto Cutracci, ex capo della squadra Mobile di Pescara negli anni Ottanta e sindacalista, spiega: «Non entro nel merito della sospensione ma sotto l'aspetto giuridico la polizia locale ha una considerazione costituzionale e ha una duplice funzione, quella della pubblica sicurezza e della polizia giudiziaria». Per Cutracci, come conclude, lo sciopero non è opportuno ma suggerisce di «percorrere altre strade per manifestare un dissenso».

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