Il bocciodromo incompiuto agita la maggioranza

Il consigliere del Pd Di Pasquale non crede all’assessore D’Ignazio: «Finora soltanto inutili promesse»

MONTESILVANO. «Quella del bocciodromo è stata in passato e resta ora una storia infinita». E’ critico il consigliere del Pd Gabriele Di Stefano, che punta il dito contro il mancato completamento del bocciodromo di via Chiarini. «E’ la grande incompiuta della solita politica del non fare». I lavori di completamento della struttura dovrebbero essere avviati nel prossimo mese di gennaio. Questo, almeno, è quanto riferisce l’assessore ai lavori pubblici Feliciano D’Ignazio (anch’egli del Pd), ma il consigliere Di Stefano si dice scettico e parla di «inutili promesse». Secondo quanto riferito dall’assessore D’Ignazio l’estate scorsa, in sede di redazione del piano delle opere pubbliche, per il completamento del bocciodromo di via Chiarini sarebbero stati destinati centomila euro con fondi propri del Comune.

«C’è stato un finanziamento, ma c’è molta confusione sull’effettiva disponibilità dei fondi necessari all’avvio dei lavori», prosegue Di Pasquale. «Il bocciodromo potrebbe anche non essere completato e restare quello che è oggi: una scatola vuota. Nient’altro». La domanda che il consigliere di maggioranza pone all’amministrazione è: «Che ne sarà di quella struttura? Quali saranno i tempi effettivi di completamento? Sull’effettiva ripresa dei lavori io nutro seri dubbi».

E ripercorre la storia del bocciodromo. «Tutto è iniziato con il sindaco Renzo Gallerati. Sono cambiati gli amministratori nel frattempo, ma la struttura è sempre lì, incompiuta. A oggi ne sono passati tre di sindaci. Nessuno è stato in grado di far nulla e io sto ancora cercando di comprendere se un giorno o l’altro vedrà finalmente la luce».

Risale al 2009 la prima interrogazione a firma del consigliere Pd riguardante il destino della struttura. «Sollecitato da cittadini e sportivi, in considerazione dell’importanza sociale e della tradizione che ha a Montesilvano uno sport come quello delle bocce, presentai un’interrogazione all’allora sindaco Pasquale Cordoma», spiega Di Pasquale. «Mi fu detto che il problema sarebbe stato risolto in breve tempo. Considerato il disinteresse, decisi, l’anno successivo, di portare la questione del bocciodromo in consiglio comunale: mi fu detto dall’allora assessore Carlo Tereo de Landerset, oggi presidente del consiglio comunale, che in pochi mesi si sarebbe risolto tutto. Parlò di tre, massimo quattro mesi. Ma, invece, sono passati altri anni e il bocciodromo di via Chiarini è ancora una scatola vuota. Mi chiedo se finalmente si potrà pensare di adottare misure, anche drastiche, per vedere conclusa definitivamente questa telenovela infinita. Sarebbe arrivata l’ora di consegnare il bocciodromo alla città, per permettere ai tanti amatori, prevalentemente giocatori anziani, ma anche giovani, di non essere costretti a percorrere chilometri per potersi divertire in compagnia».

In mancanza di un celere completamento dell’opera pubblica, Di Stefano avanza una drastica proposta, che ha anche il sapore della provocazione: «Se non si è in grado di inaugurarla, propongo di abbattere la struttura che, considerate le intemperie a cui è stata sottoposta in questi lunghi anni, rischia di essere rovinata ancora prima del tempo. Vedremo se l’attuale amministrazione saprà porre fine a questa attesa».

Rosa Anna Buonomo

©RIPRODUZIONE RISERVATA