l’opera di piazza salotto finita in frantumi

Il Calice è ancora a Pomezia Deciderà Toyo Ito cosa farci

PESCARA. Il 31 marzo scorso, è scaduto il termine per il deposito a Pomezia dello Huge wine glass, ossia il Calice di Toyo Ito finito in frantumi dopo appena 64 giorni dalla sua installazione in...

PESCARA. Il 31 marzo scorso, è scaduto il termine per il deposito a Pomezia dello Huge wine glass, ossia il Calice di Toyo Ito finito in frantumi dopo appena 64 giorni dalla sua installazione in piazza Salotto.

L’opera custodita dalla ditta che l’ha realizzata, la Clax Italia, sarebbe dovuta tornare a Pescara. Ma resterà lì, perché il Comune non ha ancora deciso cosa farci. Per questo motivo, l’amministrazione ha scritto una lettera allo scultore e ideatore del Calice, Toyo Ito, per chiedergli un parere. Più precisamente, se intende ristrutturare l’opera, oppure se vuole demolirla in attesa che i giudici decidano se accordare o meno il risarcimento di 2 milioni richiesto dal Comune alla Clax Italia. Ma lo scultore non avrebbe ancora risposto.

Fatto sta che il Calice è da settembre del 2013 che ammuffisce in un deposito di Pomezia. La precedente amministrazione comunale aveva ricevuto diverse offerte per la collocazione dell’opera, ma nessuna è andata poi a buon fine.

Infatti, si era deciso che prima di procedere a una collocazione bisognava predisporre ed eseguire un intervento di revisione non dell’opera, intoccabile perché è ancora pendente un contenzioso che contrappone Comune, Clax Italia e Toyo Ito, ma della gabbia sistemata attorno alla struttura al momento del cedimento della struttura in polimetilmetacrilato, nel febbraio del 2009.

Una gabbia concepita come temporanea, divenuta poi definitiva. La stessa Clax Italia aveva fatto presente la necessità di riportare nello stabilimento di Pomezia l’opera per poter eseguire l’intervento in sicurezza. I costi del trasferimento sono stati già pagati dal Comune nel momento del suo trasferimento. In tutto sono stati spesi 27.500 euro.

Sono passati quasi due anni e mezzo da quel trasferimento che doveva essere breve, secondo le previsioni della passata giunta. Invece l’opera, costata 1,2 milioni di euro, è ancora lì e non si sa se e quando potrà tornare a Pescara. (a.ben.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA