Il Calice finisce dietro i cartelloni

Inaugurato il dodecagono a piazza Salotto, la rimozione dell’opera costa 40 mila euro

PESCARA. Il Calice rotto è finito dietro a un sipario. L'opera di Toyo Ito, in frantumi dopo appena 64 giorni dalla sua inaugurazione, costata 1,1 milioni di euro, ora non si vede più. E' stata coperta da una struttura, che l'amministrazione comunale chiama dodecagono, mentre il Pd, in tono polemico, definisce impalcatura da cantiere. La scultura, per volontà del sindaco Mascia, verrà rimossa, ma l'autorità giudiziaria non ha ancora dato il permesso. Il trasloco, però, costerà caro: il Comune dovrà spendere 40mila euro per toglierla da piazza Salotto.

La cifra è stata rivelata ieri dal sindaco Luigi Albore Mascia durante l'inaugurazione della struttura, su cui sono state affisse le immagini di alcuni progetti che l'amministrazione comunale intende realizzare nel prossimo futuro. «Si tratta di investimenti per 32 milioni di euro», ha precisato Mascia.

Sta di fatto che l'opera, che l'ex sindaco Luciano D'Alfonso avrebbe voluto far diventare il simbolo della città, non si vede più. E' stata nascosta dal dodecagono che, guarda caso, è stato inaugurato il giorno dopo la condanna a quattro mesi dell'ex sindaco. Per presentare la struttura è stata organizzata una conferenza, cui hanno preso parte l'assessore al turismo Barbara Cazzaniga e il presidente della Circoscrizione Castellamare Paolo Tarantelli. Presenti anche gli assessori Guido Cerolini e Marcello Antonelli.

«La struttura», ha spiegato il sindaco, «ideata dall'assessore Cazzaniga, ci permetterà di restituire luce e decoro a un punto centrale del territorio, in attesa di definire in tribunale il contenzioso che il Comune ha aperto con la Clax Italia». L'amministrazione comunale ha fatto causa alla ditta che ha realizzato l'opera, dopo aver ricevuto la perizia dell'esperto incaricato dal tribunale in cui si mette sotto accusa il materiale utilizzato. Per questo motivo, l'ente ha richiesto un milione di euro di danni. Una volta concluso l'iter legale, l'amministrazione procederà alla rimozione del Calice.

«Il nostro obiettivo», ha fatto presente Cazzaniga, «non è quello di offendere l'architetto Ito. Abbiamo voluto dare una risposta ai cittadini che ci chiedono di rimuovere il parallelepipedo». Critico il capogruppo del Pd Moreno Di Pietrantonio: «Nessuno ha il diritto di nascondere un'opera del genere con un'impalcatura da cantiere. Quella struttura è un obbrobrio da rimuovere».

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