Il pd replica alle critiche di mascia

«Il Calice rotto non è una sconfitta per D’Alfonso»

PESCARA. «Parole volgari e sarcastiche». Così il capogruppo e il vice del Pd Moreno Di Pietrantonio ed Enzo Del Vecchio hanno giudicato le dichiarazioni del sindaco Luigi Albore Mascia, in un’intervi...

PESCARA. «Parole volgari e sarcastiche». Così il capogruppo e il vice del Pd Moreno Di Pietrantonio ed Enzo Del Vecchio hanno giudicato le dichiarazioni del sindaco Luigi Albore Mascia, in un’intervista pubblicata domenica scorsa sul Centro, che ha definito il Calice rotto di Toyo Ito, in piazza Salotto, una sconfitta dell’ex sindaco Luciano D’Alfonso.

«Le parole espresse dal sindaco Mascia», hanno detto in una nota, «nuocciono all'immagine della nostra città e non possono trovare giustificazione sull'onda di un legittimo e personale giudizio dei cittadini sul gradimento più o meno positivo di quell'opera sgretolatasi, le cui cause e responsabilità sono ancora da accertare, ma che pur sempre opera artistica rimane».

«Un'opera», hanno sostenuto i due esponenti del Pd, «che rappresenta un patrimonio di inestimabile valore culturale ed artistico e che viene ulteriormente bocciata dal sindaco anche per quel costo realizzativo, un milione di euro, ritenuto frutto di una cattiva amministrazione. Un giudizio superficiale e privo di riflessione culturale che si infrange, per giudizio dello stesso sindaco, anche sotto l'aspetto materialistico quando egli stesso valuta quell'opera, qualora richiesta da qualche museo, nell'ordine di 5 volte superiore al costo realizzativo».

« Ed allora, della lunga esternazione ricca di soddisfazione espressa dal sindaco Mascia, dopo l'assenso da parte del giudice Marco Bortone per lo spostamento dell'opera di Toyo Ito», hanno concluso, «nulla rimane di valutazioni ed apprezzamenti culturali ma tanto resta di un sentimento, espresso a piene mani, rancoroso e spietato nei riguardi del suo predecessore che continua, nonostante il collassamento del Calice, a riscuotere apprezzamenti e sentimenti di gratitudine per le tante e tante cose fatte per i cittadini».