Il Comune deve pagare altri 1,6 milioni

Due cittadini ottengono il risarcimento per l'occupazione dei terreni

PESCARA. La lunga lista dei debiti comunali si allunga con un nuovo risarcimento da un milione e 680 mila euro. Il Tribunale amministrativo regionale per l'Abruzzo, sezione di Pescara, ha imposto al Comune il pagamento di un vecchio contenzioso per l'occupazione abusiva di terreni privati, senza alcuna procedura di esproprio, e per l'utilizzo delle aree per la costruzione di opere pubbliche. A beneficiarne, sono due cittadini. Si tratta di Dino Pace ed Emanuela Izzicupo, proprietari delle zone comprese nel perimetro della pineta dannunziana e in via della Bonifica, acquistate anni fa tramite un'asta pubblica dalle Ferrovie dello Stato e poi trasformate dal Comune in parcheggi e strade.

I PRECEDENTI. La nuova tegola che si abbatte su Palazzo di Città arriva dopo una serie di sentenze negative che vanno a minare la stabilità finanziaria dell'ente. Prima la decisione della Corte d'appello, che ha condannato il Comune a versare un milione di euro all'imprenditore Di Zio per lavori relativi allo smaltimento rifiuti realizzati vent'anni fa e mai risarciti. Poi la restituzione degli oneri concessori, la cosiddetta Bucalossi, per 500 mila euro. Infine, la richiesta di pagamento di un ulteriore milione di euro all'imprenditrice Deborah Caldora. Ai risarcimenti milionari in atto (pari, complessivamente, a 2 milioni e mezzo di euro) si aggiunge un nuovo danno finanziario per le casse in rosso del Comune, che fa lievitare il debito totale a oltre 4 milioni di euro.

LA CONDANNA. La sentenza del Tar, sezione distaccata di Pescara, risale alla fine di luglio. In seguito a una consulenza tecnica depositata il 14 giugno scorso ed eseguita dall'ingegnere Fabrizio Marcheggiani, i giudici Michele Eliantonio (nella foto), Dino Nazzaro e Mara Bertagnolli, riuniti in camera di consiglio il 28 luglio scorso, hanno condannato il Comune al pagamento di 1 milione e 680 mila euro più le spese legali entro 90 giorni dalla notifica della sentenza «salvo miglior conteggio o rettificazione».

La somma deriva dal risarcimento, per l'occupazione abusiva e l'utilizzo per opere pubbliche, dei terreni di proprietà privata. Inizialmente le aree erano delle Ferrovie dello Stato, ma nel 2006 sono state vendute, tramite un'asta pubblica, a Dino Pace ed Emanuela Izzicupo al prezzo di 12 euro al metro quadrato. A quel tempo le opere viarie permanenti erano già state ultimate, ma in atto non c'era alcun procedimento di esproprio. Come conferma l'avvocato Giulio Cerceo, che dal 2010 difende Pace e Izzicupo nella causa contro il Comune di Pescara, la decisione non è ancora stata notificata al diretto interessato. L'amministrazione conserva il diritto di presentare ricorso entro 60 giorni dalla ricezione dell'atto giudiziario, tramite il suo legale, l'avvocato Paola Di Marco.

I TERRENI. La valutazione iniziale del terreno da parte del Comune, pari a 15 euro al metro quadrato, è stata giudicata inadeguata dal Tar abruzzese. La stima reale delle aree che, nel perimetro della pineta dannunziana e in via della Bonifica, misurano 17.180 metri quadrati, è stata valutata 88,30 euro al metro quadrato, sei volte il valore medio individuato inizialmente dal Comune. La consulenza tecnica ha tenuto conto di una serie di parametri: la destinazione urbanistica delle aree al momento dell'acquisto e allo stato attuale, la media dei prezzi praticati dal 2005 al 2009 per terreni simili in zona e la valorizzazione dei terreni, dopo l'ampliamento del polo giudiziario e universitario e della nuova sistemazione della pineta dannunziana.

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