Il Comune senza soldi deve ridurre anche la carta

Presentate in commissione le linee guida del Piano per risanare i conti in rosso Tagli al riscaldamento, telefoni e fotocopie. Da decidere le tariffe da aumentare

PESCARA. Il Comune senza soldi si prepara a varare una manovra lacrime e sangue per risanare i conti in rosso. Per risparmiare, l’ente sarà costretto a tagliare addirittura le spese per la carta e il toner delle stampanti. Per ridurre la bolletta della luce, sostituirà le lampadine con quelle a risparmio energetico a led.

È ciò che conterrà il Piano di rientro che l’amministrazione comunale dovrà varare entro il prossimo marzo, così come stabilisce la procedura per il predissesto finanziario. Le linee guida sono state annunciate ieri in commissione Finanze, durante l’audizione del direttore del Dipartimento amministrativo finanziario Guido Dezio.

Tagli alle spese. Il primo passo sarà quello di ridurre tutte le spese, anche quelle relative a prestazioni di servizi. Dezio ha fatto alcuni esempi in proposito. I tagli dovrebbero interessare le spese di telefonia mobile e fissa, i costi delle assicurazioni, l’autoparco, la pulizia dell’ente, il riscaldamento degli edifici. Si dovrà risparmiare anche sull’uso della carta, del toner per le fotocopiatrici e persino sull’energia elettrica, con il ricorso alle luci a led che dovrebbe portare a una riduzione della bolletta di circa 300mila euro l’anno. Poi, ci sono i tagli più dolorosi, cioè quelli che colpiranno direttamente i cittadini, come ad esempio gli impianti sportivi, gli asili, le mense scolastiche, i musei, i mercati.

Un giro di vite è anche previsto per il personale, con una rimodulazione della dotazione organica per ridurre le spese. Verranno abbattuti, inoltre, i costi delle società partecipate, come Pescara parcheggi e Pescara gas. Martedì prossimo, si svolgerà una riunione in proposito.

Aumenti delle entrate. Sul fronte delle entrate, invece, si parla di incrementare gli incassi della Bucalossi, cioè le spese versate dai cittadini per ottenere i permessi per costruire, le multe per le infrazioni al Codice della strada. È previsto un gettito aggiuntivo derivante dalla vendita di alcuni beni del patrimonio immobiliare dell’ente.

Dezio ha rimandato a un successivo esame l’eventuale aumento delle tariffe dei cosiddetti servizi a domanda individuale, cioè asili nido, mense scolastiche, musei, mercati, impianti sportivi. Ma un ritocco all’insù è quasi certo, perché le norme che regolano il predissesto prevedono espressamente un adeguamento delle tariffe per coprire almeno il 36 per cento dei costi. Una percentuale, questa, che oggi viene raggiunta solo dalle mense scolastiche e dal mercato ittico.

Altro aspetto affrontato è stato quello dell’efficientamento dell’Ufficio tributi e quindi delle entrate dell’ente, anche per il fatto che il Comune, a fronte di un abbattimento dei trasferimenti da parte dello Stato, può contare ora solo sulle entrate delle tasse locali. Entrate talvolta di difficile riscossione, come dimostrano gli ultimi incassi della Tari del 2014 andati malissimo.

Le reazioni. «È intenzione dell’amministrazione», ha assicurato l’assessore al bilancio e ai tributi Bruna Sammassimo, «arrivare in consiglio comunale con un documento il più condiviso possibile. In via preliminare vorremmo approvare entro febbraio il bilancio consuntivo 2014, quello di previsione 2015 e il Piano di riequilibrio, per consentire al consiglio comunale di varare entro marzo i tre documenti contabili». Critiche giungono, invece, dall’opposizione. «Dal mio punto di vista», ha commentato l’ex assessore al bilancio della giunta Mascia, ora consigliere di Forza Italia, Eugenio Seccia, «questa amministrazione si è fatta condurre al predissesto dal presidente della Regione Luciano D’Alfonso, che ha imposto questa situazione a Pescara. In quanto le sole opere che verranno realizzate sono quelle finanziate dalla Regione. Abbiamo un governatore che è il commissario di Pescara, perché con la delibera di predissessto abbiamo ceduto sovranità governativa ad enti terzi».

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