Il Fai: una scoperta anche per noi 

La referente Pacilli: questa dimora potrebbe diventare monumento nazionale

GISSI. «Quando veniamo in un paese con le nostre proposte, cerchiamo di tirare fuori tutto quanto possa interessare il visitatore. L’intento è di promuovere quel luogo e far conoscere a tutti ciò che quel posto offre per bellezze architettoniche e storico-artistiche. Nel caso della casa di Remo Gaspari, ci troviamo davanti a una dimora che ha tutte le caratteristiche per diventare un monumento nazionale: è l’abitazione e la dimora di una persona che ci è nata e ci è morta e che ha segnato comunque la storia d’Abruzzo». Così Maria Rosaria Pacilli, capodelegazione del Fai Vasto, spiega la decisione di far aprire ai visitatori l’abitazione del pluriministro grazie soprattutto al figlio, Achille Lucio Gaspari e al nipote Giovanni Paolo Gaspari. «La storia sociale e politica di questa regione», riprende Pacilli, «è stata anche la scoperta di un personaggio, Remo Gaspari in questo caso, «dal punto di vista umano. Sapere che ha intrapreso la carriera politica dopo che aveva avviato l’attività forense con il suocero, perché il padre Achille gli aveva suggerito di aiutare gli altri affinché si evitassero altri fenomeni migratori all’estero per sopravvivere, come era avvenuto per lui, è qualcosa che non lascia indifferenti. La sua attività politica era come una missione. E per noi è stata la scoperta di un aspetto di una persona che conoscevamo in maniera diversa, un lato umano che è stata una rivelazione. La cosa interessante è che siamo riusciti a presentare altri percorsi importanti qui a Gissi per i visitatori. E la gente ci ha scelto perché avevamo un’offerta ampia e da soddisfare». (r.o.)
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