Il Falco arrestato sulla pista dell'aeroporto

Ferri torna in Italia e la polizia lo blocca a Fiumicino, è in carcere a Civitavecchia

MONTESILVANO. L'hanno aspettato in fondo alla scala dell'aereo appena atterrato dal Qatar. Gli agenti della polizia in borghese si sono presentati quando ha messo piede sulla pista dell'aeroporto di Fiumicino e lo hanno preso sottobraccio risparmiandogli le manette. Ieri, dopo 14 giorni da latitante che non si è nascosto ma che ha raccontato su Facebook il suo viaggio da evaso ad Abu Dhabi, l'invasore seriale Mario Ferri, detto il Falco, è stato arrestato: è in carcere a Civitavecchia.

Mario Ferri, 23 anni di Montesilvano, vestito con un giubbotto di pelle nero, polo a righe e jeans, è giunto all'aeroporto di Fiumicino alle 6,30 di ieri con un volo della Qatar airways da Doha.

PRESO SULLA PISTA
Appena sceso dall'aereo, Ferri è stato prelevato da agenti in borghese della digos di Pescara, dell'Ucigos e dell'Interpol. Ferri è stato trasferito negli uffici della polizia giudiziaria dell'aeroporto per la notifica degli atti e il fotosegnalamento. Tre ore dopo, il Falco, scortato da tre poliziotti e senza manette, ha raggiunto un'auto fuori dal terminal per il trasferimento nel carcere di Civitavecchia. Un sorriso e ha salutato tutti alzando le mani con i pollici alzati.

COME BALLONE
L'immagine di Ferri, innocuo invasore sorvegliato speciale dai poliziotti all'aeroporto, sembra la stessa di 12 anni fa quando il rapinatore-scrittore pescarese Massimo Ballone, componente della banda Battestini, venne arrestato al termine della sua latitanza in Venezuela.

Ferri deve rispondere del reato di evasione dagli arresti domiciliari del 16 dicembre scorso, una misura cautelare che gli era stata decisa in seguito alla violazione dell'obbligo di firma imposta dal tribunale di Firenze dopo l'invasione in Italia-Isole Far Oer del 7 settembre scorso.

PARLA L'AVVOCATO
«L'arresto all'aeroporto? Ce lo aspettavamo e anche Ferri ne era consapevole», così Angelo Pettinella, il legale del Falco, commenta l'accaduto. «Ferri ha violato una misura cautelare ed è naturale che sia stato arrestato. Ma, a dire la verità, speravamo che qualcuno avesse avuto la bontà di valutare la condotta di Ferri e decidere in base alla sua reale pericolosità. Ora, provvederemo a chiedere la revoca della misura cautelare oppure una misura cautelare meno pesante».

LA SOLIDARIETÀ
Dopo l'arresto, la bacheca di Facebook di Ferri, la cassa di risonanza delle sue invasioni - «esibizioni», secondo un comunicato stampa della questura di Pescara - è stata riempita di messaggi degli amici: da «Falco libero» a «Senza parole, la vita è ingiusta con i più buoni» fino a «Che indecenza». Uno degli amici del Falco, Pier Boston, ha scritto che ieri mattina Ferri gli ha inviato un messaggio con una dichiarazione da rilanciare alla stampa.

IL MESSAGGIO
«La giustizia italiana», questo il messaggio del Falco, «se la prende sempre con chi è da solo e non si può difendere, come il bambino più grande che ruba le caramelle al bambino più piccolo. Perché invece le persone realmente pericolose in Italia fanno il del comodo loro? Tutto questo fa schifo, a me e alle presone a me vicine. La giustizia italiana fa ridere e viene presa in giro in tutto il mondo». Non è il primo attacco del Falco alla giustizia: durante la sua pseudo-latitanza, il Falco ha sparato a zero contro il gip di Firenze che aveva disposto gli arresti domiciliari, violati per raggiungere Abu Dhabi e fare invasione di campo durante la finale del mondiale per club tra Inter e Mazembe.

LA FINE DEL FILM
La sfida del Falco al sistema si è conclusa così come «Prova a prendermi», il film di Steven Spielberg che racconta la fuga dall'Fbi del falsario Leonardo Di Caprio: anche Di Caprio, viene preso e finisce in carcere.

«Comunque, non mi faccio arrestare», così il Falco aveva provato a rassicurare gli amici prima di partire dagli Emirati arabi immaginando un piano per eludere la polizia. La beffa non gli è riuscita e adesso è rinchiuso nel carcere di Civitavecchia.

Adesso, l'obiettivo della difesa è riportare Ferri al carcere San Donato di Pescara. Se ne parlerà durante un'udienza di convalida che non è stata ancora fissata.

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