Il Falco rientra in Italia e finisce in manetteL'invasore di campi di calcio arrestato a Roma

Rientrato a Fiumicino da Abu Dhabi, il ragazzo pescarese protagonista di una serie di scorribande sui campi di calcio è stato arrestato. Per compiere la sua ultima impresa, l'invasione di campo durante la finale dei mondiali di club vinta dall'Inter, Mario Ferri è evaso dai domiciliari

PESCARA. Appena ha messo piede sul territorio italiano, sono scattate le manette. Mario Ferri, l'invasore di campo "seriale" meglio noto come il Falco, è stato arrestato questa mattina a Fiumicino. È atterrato nell'aeroporto romano con un volo proveniente da Dubai, dopo uno scalo a Doha in Quatar. Subito sono scatte le manette a causa dell'evasione dai domiciliari dello scorso 16 dicembre.

Ferri, 23 anni di Montesilvano, sapeva benissimo cosa lo attendeva in Italia: le sue scorribande nei campi di calcio di tutto il mondo gli sono costate prima un Daspo, poi i domiciliari da cui è evaso per invadere il terreno di gioco dove si disputava la finale del mondiale per club tra Inter e Mazembe del 18 dicembre scorso. «Penso che alla frontiera mi sparano a vista», ha scritto su Facebook ai suoi cinquemila amici virtuali annunciando il suo ritorno. Un ritorno da osservato speciale delle forze dell'ordine. Negli Emirati Arabi Uniti, il Falco aveva persino tentato di lasciare gli Emirati Arabi Uniti clandestinamente, a bordo di una nave da crociera, ma era stato scoperto e bloccato dalla polizia e in seguito trattenuto più di una settimana.

L'arresto a Fiumicino. Mario Ferri è sbarcato a Roma questa mattina. Vestito con un giubbotto di pelle nero, polo bianca e jeans, è giunto all'aeroporto di Fiumicino poco dopo le 06.30 con un volo di linea della Qatar Airways proveniente da Doha. Appena sceso dall'aereo è stato subito prelevato da alcuni agenti in borghese della Polaria e dell'Interpol e trasferito negli uffici della Polizia giudiziaria per la notifica degli atti e il fotosegnalamento. Qui è stato trattenuto per circa tre ore. All'uscita il giovane, scortato da tre agenti fino all'auto che lo attendeva fuori dal terminal per il trasferimento nel carcere di Civitavecchia, è salito a bordo e quindi ha più volte salutato alzando la mano con il pollice rivolto all'insù.

Ieri la visita nel ritiro del Milan. Oggi al rientro in Italia è finito in manette, ieri per Ferri è stato il giorno della visita al Milan in ritiro in Arabia dopo il soggiorno obbligato ad Abu Dhabi a causa del ritiro del passaporto. «Sono stato con il Milan. Domani (oggi, ndr) metto le foto... mi amano e sopratutto Ibra è un pazzo», ha scritto Ferri. E l'incontro con Antonio Cassano, il mito del Falco? Fin dall'invasione del 14 novembre 2009 a Pescara durante l'amichevole Italia-Olanda, Ferri ha recitato la parte dell'avvocato difensore di Cassano. L'ultima volta, ad Abu Dhabi, per chiedere al presidente della Sampdoria Garrone di perdonare le sue intemperanze. «Cassano non c'era, è stato in clinica a fare le visite mediche. Vabbe' ma lui già lo conosco. La squadra è stata il top! Tutti gentilissimi ma Ronaldihno era tristissimo mi ha fatto pena», ha scritto Ferri.

L'incontro con Gattuso. In base a quanto si è appreso anche Gattuso si è fermato ad abbracciare il Falco e ha scherzato così: «Tu avresti bisogno di un bel paio di schiaffoni», ha detto ridendo il giocatore del Milan. Baci e abbracci anche con Antonini e Abate. Il Falco, infine, si è fatto fotografare anche con l'allenatore Allegri.

Fan scatenati su Facebook. Dopo l'annuncio del ritorno in Italia, la bacheca di Facebook di Ferri si è riempita di messaggi: da «Falco libero» a «Sei il meglio». Ma leggendo i messaggi, sembra che il Falco abbia in serbo un'altra sorpresa: «Comunque, non mi faccio arrestare», ha lasciato scritto agli amici prima di salire sull'aereo. Per la difesa di Ferri, un'invasione di campo non può determinare un arresto.

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