Il festival dei cori di Chieti incorona “La Paranzella”

Il gruppo di Pianella si impone nella categoria Folklore coreografico Una folla festante segue la sfilata dal centro storico al teatro Marrucino

CHIETI. Un successo di culture, musica e fratellanza. Con grande successo di pubblico ieri sera al teatro Marrucino si è conclusa la terza edizione del festival internazionale “Chorus Inside Chieti” ideata e diretta da Davide Recchia.

Oltre mille i coristi in gara, provenienti da 11 Paesi diversi, per un grande spettacolo dalla durata di due giorni che ha visto trionfare nella categoria A (Musica tradizionale) il coro sardo Tenore Antoni Milia, mentre nella categoria B (Folklore coreografico) il gruppo La Paranzella di Pianella (Pescara). La categoria C (Polifonia e musica religiosa) è invece andata al coro bulgaro Universitario St. Kliment Ohridski, e sempre ad Est è stato consegnato il primo premio, l’ “Achille a cavallo” in ferro eseguito dal maestro abruzzese Giuseppe Picciano, per la categoria E (Gospel e Modern), vinta dai russi del coro Perpetuum Mobile. Il premio "Voci bianche" se l’è aggiudicato il giovanissimo gruppo Vognyk, originario di Kiev (Ucraina). Assegnati anche il premio speciale per la Miglior coreografia al coro ucraino Gloria e il premio per l’originalità della composizione musicale ai pugliesi Mutterle (Battipaglia). Inoltre, l’organizzazione ha voluto omaggiare con un riconoscimento fuori programma il maestro bulgaro di musica sacra Georgi Popov, presente durante il festival. La premiazione ha seguito la lunga sfilata nelle vie del centro storico, con tutti i cori radunati in abiti tipici della propria tradizione, guidati per l’occasione dal sindaco Umberto Di Primio. Un bel momento di colore e folklore come già accaduto lunedì sera nella cattedrale di San Giustino con tutti i gruppi provenienti da Europa, Asia Centrale e Africa insieme per intonare un inno dedicato alla Città di Chieti. In giuria, poi, nomi internazionali che hanno di certo arricchito l’importanza del concorso. Presidente il maestro Fabio D’Orazio, tra i giudici la soprano Tatiana Chivarova, con studi a Sofia (Bulgari) e alla Scala di Milano; il maestro Boris Tarakanov (Russia), uno dei maggiori esperti della Banca centrale della federazione Russa e direttore principale del coro russo Bolshoi di State University umanitario; il maestro moldavo di fama internazionale Trofim Suruceanu; infine il tenore e maestro di origine teatina Christian Starinieri. «Sono tante le emozioni da raccontare», commenta a caldo Recchia, «e penso all’incontro tra un prete ortodosso di Sofia con padre Mario Centerba di Chieti, un esempio forte del mescolamento di culture, musiche e anche religioni portare in città grazie al concorso, un’atmosfera che lega tanti elementi differenti». Un’altra sorpresa del festival è stata sicuramente la partecipazione del coro frentano Polimnos. «Si potrebbero considerare dei figli del festival», aggiunge il patron della manifestazione, «perché sono stati spettatori nella scorsa edizione estiva e per amore della musica, affascinati dal concorso, hanno poi deciso di creare un gruppo per partecipare. Quest’anno abbiamo ottenuto un successo incredibile, mai registrato prima, con momenti in cui a stento le persone sono riuscite ad entrare in teatro e non possiamo a questo punto che migliorarci per l'edizione di Natale»

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