PESCARA

Il filosofo Fusaro ai giovani del da Vinci: nutritevi di cultura

Affollata conferenza al liceo scientifico con il 34enne docente dell’università San Raffaele che ha parlato di tecnica e cultura umanistica

PESCARA. «Ragazzi, se volete arrivare un giorno a non essere più schiavi dovete nutrirvi di cultura e combattere la barbarie che avanza». Non usa mezzi termini Diego Fusaro, filosofo e docente dell'università San Raffaele di Milano che, a soli 34 anni, può già sfoderare un ampio carnet di pubblicazioni e incarichi. «La filosofia serve» dice con sicurezza lo studioso mentre parla alle centinaia di studenti assiepati tra sedie e gradoni dell'aula magna del liceo scientifico da Vinci dove è stato chiamato a parlare di "Cultura umanistica nel mondo della tecnica".

Accanto a lui i professori e studiosi di filosofia Carlo Tatasciore, Bruno Nasuti e il giovane universitario Daniele Iezzi, ex studente del liceo pescarese, promotore dell'iniziativa: generazioni diverse di amanti della filosofia riunite per rilanciare l'importanza di un filone culturale che rischia di essere schiacciato dalla società tecnologica. Tutti concordi nel dire che la filosofia non deve essere messa in soffitta, ma calata nella realtà di tutti i giorni. «Dovete imparare a essere voi stessi consapevolmente» arringa Fusaro davanti alla sua giovane platea «e per riuscirci dovete avere la piena conoscenza delle vostre, delle nostre, radici ma anche del tempo presente e di un futuro progettuale che non sia solo la ricerca individualistica del piacere personale ma che punti a inseguire l'idea di una comunità solidale. E per riuscirci dovete coltivare l'anima».

Concetti controcorrente che fanno subito breccia tra gli studenti che ascoltano con grande attenzione. «Oggi c'è meno spazio per la cultura, perché tutto deve servire a qualcosa di pratico» incalza il filosofo «e la scuola rischia di partorire specialisti senza intelligenza. La società vi vuole esperti e tecnici, ma senza scienza, filosofia, arte, storia non si può avere in mano il vero senso della vita, la capacità di cogliere l'insieme, il tutto. La tecnologia serve sì, ma ci vuole un giusto dosaggio tra tecnicità e umanesimo».

Parole che solleticano un senso di ribellione al "sistema", che scuotono e incrinano certezze, offrono spunti di riflessione sul «dove andremo a finire, se continuiamo così». Refrain che gli studenti mostrano di apprezzare molto con scroscianti applausi. Specie quando Fusaro prende di mira il sistema scolastico. «Con la riforma» dice il giovane filosofo, «la scuola è diventata un'azienda dove i professori sono funzionari e non trasmettono la passione per lo studio. Oggi si sostituiscono le ore di latino con quelle di finanza e l'alternanza scuola-lavoro è una forma di sfruttamento minorile introdotta per legge. Tutto questo ci indica in che direzione va la società».

Poi Fusaro, che è tra i fondatori e coordinatori del "Centro di Ricerca Interdisciplinare delle Idee" del San Raffaele, auspica la crescita di giovani e nuovi "Leonardo da Vinci". «Da qui bisogna ripartire» chiosa il giovane pensatore piemontese, «bisogna nutrire la speranza che tutti insieme, usando l'intelligenza, ce la faremo».

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