Il fratello di Jennifer: deve denunciarlo, perché tanto lo rifarà

La riflessione di Jonathan Sterlecchini: «L’unica cosa che mi viene da dire è che ci passa davvero poco dal trovarsi a raccontarlo e poi, purtroppo, a non esserci più, com’è successo a mia sorella»

PESCARA. «L’unica cosa che mi viene da dire è che ci passa davvero poco dal trovarsi a raccontarlo e poi, purtroppo, a non esserci più, com’è successo a mia sorella». La riflessione arriva da Jonathan Sterlecchini, il fratello di Jennifer (nella foto), la giovane commessa uccisa a dicembre scorso dal fidanzato che lei aveva deciso di lasciare. Un’esperienza fortissima per il giovane che in questi mesi ha avuto la forza, insieme alla mamma Fabiana, di tradurre il dolore incolmabile nella diffusione del messaggio che Jennifer per prima aveva sostenuto: «No alla violenza sulle donne».

Per questo Jonathan non fa fatica a commentare la storia di Maria, diciottenne che non riesce a denunciare il fidanzato che la picchia per gelosia: «L’amore non è questo», sostiene, «non si deve aver paura di denunciare una persona che invece va fermata e fatta curare. Perché tanto lo rifarà, troverà sempre il modo di farlo. Non cambierà mai».

Jennifer ne è la prova, uccisa proprio quando si era decisa a ridisegnare la sua vita così come avrebbe voluto che fosse.

Ma ciò non toglie al fratello l’amarezza di dire: «Col senno di poi ci si trova a pensare che forse si sarebbe potuto capire, che non si è fatto abbastanza. Subentrano rimorsi e quant’altro. Oggi dico che il rischio è troppo grosso per non intervenire prima. Mia sorella, è vero, alla fine si era decisa, ma col senno di poi avremmo anche potuto capire da qualche avvisaglia. Certo, per questa ragazza la situazione è più lampante, e proprio per questo la famiglia comunque dovrebbe imporsi, intervenire. Perché passa un attimo», ribadisce Sterlecchini, «dal raccontarlo a non esserci più». (s.d.l.)