Il gip: altre tangenti Al vaglio nomi e cifre

Sequestrati tutti i documenti dei contributi culturali

PESCARA. «Sono in molti nelle condizioni di Mascitti a dover “passare” da De Fanis e dalla Zingariello». E’ nell’ordinanza di custodia cautelare che il giudice per le indagini preliminari ipotizza che Andrea Mascitti, il musicista di Orsogna che con la sua denuncia ha fatto finire ai domiciliari l’assessore regionale alla Cultura Luigi De Fanis, non sia l’unico finito nel meccanismo che l’accusa contesta all’assessore: erogare contributi regionale per manifestazioni culturali in cambio, dice l’accusa, di presunte tangenti, quelle che sarebbero state chieste a Mascitti con la frase registrata «ci vuole per forza una somma per me».

Al vaglio altre manifestazioni per i 150° anni di D’Annunzio. Sono continuate anche ieri le perquisizioni degli uomini della Forestale che martedì all’alba, coordinati dal procuratore capo Federico De Siervo e dal pm Giuseppe Bellelli, hanno arrestato ai domiciliari anche la segretaria di De Fanis, Lucia Zingariello, mentre all’obbligo di dimora sono finiti il responsabile dell’Agenzia per la promozione culturale della Regione Rosa Giammarco e il rappresentante legale dell’associazione culturale Abruzzo Antico Ermanno Falone. Le indagini, adesso, si concentrano su tutti i fondi destinati alla cultura gestiti dall’assessore accusato di concussione, peculato e truffa: pile di documenti sequestrati che saranno passati al setaccio dagli investigatori alla ricerca di episodi analoghi.

Per il momento, gli investigatori hanno isolato quattro, cinque episodi: altre manifestazioni all’interno del Salone del libro di Torino che ha ospitato lo spettacolo di Mascitti dedicato ai 150 anni dalla nascita di D’Annunzio e per cui l’assessore, dice il gip, è accusato di concussione insieme agli altri perché «si sarebbe fatto promettere da Mascitti indebitamente la somma di circa 1.000-1.150 euro». E’ quindi all’interno degli eventi abruzzesi presentati al salone del libro che gli uomini della Forestale si stanno muovendo in particolare perché, illustra il gip: «E’ stato più facile per De Fanis gestire i finanziamenti poiché la Regione era intervenuta e aveva presentato direttamente proprie iniziative».

«Il cretino e il carrozziere». C’è una conversazione, in particolare, che il gip evidenzia commentando poi: «Sono in molti nelle condizioni di Mascitti». La telefonata intercettata è tra l’assessore e la sua segretaria Zingariello e risale al 19 settembre. E’ il momento in cui Mascitti, sempre guidato dagli investigatori, manda un messaggio sul telefonino di Zingariello rinviando un appuntamento. De Fanis e la sua segretaria parlano, quindi, al telefono e la donna avverte l’assessore di quel messaggio ricevuto. De Fanis, però, non capisce chi sia «il cretino» (è così che viene chiamato Mascitti, ndr) e tira in ballo «un carrozziere» e «la croce rossa».

De Fanis: «Ah, mi hai capito, fa li messaggi».

Zingariello: «No, sto cretino dice che non ce la fa a venire, a passare».

De Fanis: «Ma chi?»

Zingariello: «Il cretino».

De Fanis: «Lu carrozziere?»

Zingariello: «Nooooo, no».

De Fanis: «E chi?»

Zingariello: «Eeeeee».

De Fanis: «Ah! ah!».

Zingariello: «Mmm»

De Fanis: «Croce rossa!».

Zingariello: «Mmm»

De Fanis: «Croce rossa?»

Zingariello: «Nooo».

De Fanis: «E chi? e ma ... chi? chi è il cretino?»

Zingariello: «Eee».

De Fanis: «E non lo so, quessi dovevi vedere, il carrozziere, croce rossa».

Zingariello: «Mascitti!»

De Fanis: «Ahhh. .. cussu è natro furbacchione». Dopo la conversazione il gip commenta: «Evidentemente, più di una persona, si trova nella stessa condizione di Mascitti. Ad esempio “il carrozziere” o “la croce rossa” come ipotizza De Fanis prima che la donna faccia espressamente il nome di Mascitti».

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