Il medico: "Quella puzza fa male". Il sindaco ferma il sansificio di Pescara
Medico denuncia malesseri tra i dipendenti di Attiva, il sindaco emette subito l’ordinanza per far sospendere l’attività
PESCARA. Nuovo stop al sansificio Schiavone Biocalore di via Torretta. Con un’ordinanza firmata ieri, dopo un sopralluogo sul posto eseguito con la Asl e la polizia municipale, il sindaco Marco Alessandrini ha imposto al titolare, Rocco Schiavone, di «sospendere immediatamente qualsiasi attività lavorativa collegata alla produzione di emissione di fumi molesti nell’aria». Il blocco andrà avanti, si legge nel provvedimento del sindaco, fino all’attestazione dell’eliminazione delle cause «che generano odori molesti in danno della salute pubblica», e tale attestazione dovrà arrivare «da soggetti competenti».
L’allarme per la puzza, già scattato in passato, è partito di nuovo nei giorni scorsi, e si è subito ipotizzato che la causa fosse il sansificio.
Ieri mattina, poi, il medico competente della società Attiva, la cui sede si trova vicino allo stabilimento che produce sansa, ha fatto sapere che alcuni lavoratori della Attiva lamentavano un malessere, manifestato in irritazione alla gola e bruciore agli occhi per chi si trovava nel piazzale e respirazione difficoltosa per un dipendente.
La causa del malessere, per il medico, sarebbero state le emissioni di un fumo bianco - grigiastro dall’odore “forte, pungente e acido, fortemente disturbante proveniente non dalla ciminiera, ma dal forno di essiccazione” del sansificio. Il medico ha quindi sollecitato azioni per «tutelare la salute pubblica» per cui il sindaco e il suo vice Enzo Del Vecchio, con Asl e municipale, hanno effettuato un sopralluogo.
I verbali della Asl e della polizia municipale hanno accertato la presenza di una «molestia olfattiva di notevole intensità» per cui, ritenendo che si sia creata una situazione di «emergenza sanitaria», il sindaco ha firmato l’ordinanza che dà lo stop al sansificio. Nello stesso tempo ha incaricato la Provincia di Pescara e l’Agenzia regionale per la tutela ambientale (Arta) di verificare il rispetto delle prescrizioni contenute negli atti autorizzatori rilasciati al sansificio, «per l’eventuale adozione di provvedimenti consequenziali».
Nei giorni scorsi, quando l’impresa ha annunciato l’installazione di un biofiltro, è stata la Provincia ad autorizzare per il 31 marzo la riattivazione dell’impianto, che era bloccato dal 15 gennaio per il superamento dei parametri del monossido di carbonio e del carbonio organico attivo.
La Provincia aveva fissato la messa in esercizio per i giorni 1, 2 e 3 aprile mentre per domani erano previsti gli autocontrolli – alla presenza del personale Arta - per verificare il rispetto di tutti i parametri delle emissioni. A quel punto l’impianto avrebbe dovuto essere spento, in attesa del risultato degli accertamenti, e solo successivamente la Provincia avrebbe comunicato all’impresa se e quando riattivare il sansificio. L’allarme dei giorni scorsi, con la puzza che ha creato nuove preoccupazioni e l’ordinanza del sindaco, rimette in discussione tutto.
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