Il mercato nero del rame scatena i ladri

Un chilo vale da 5 a 8 euro. Gli italiani vogliono rompere il monopolio delle bande straniere

PESCARA. Prima il mercato lo monopolizzavano gli stranieri. Adesso, invece, a rubare rame e metalli ci si sono messi anche piccoli delinquenti e tossicodipendenti. Che vanno in giro a staccare cavi, grondaie e persino le fioriere nei cimiteri.

Lo fanno perchè il prezzo del rame continua a salire e allora, sintetizza un addetto ai lavori, «a rubare una canalina ci si mette un attimo e sono 100 euro facili». Impossibile smentirlo, considerando che il prezzo del rame oscilla tra i 5 e gli 8 euro al chilo contro un ferro che vale appena un euro al chilo. L'aumento dei furti di rame non è un fenomeno locale, ma l'Abruzzo segue il trend nazionale. E anche nel Pescarese i casi si moltiplicano, sia che si tratti di bande che di ladruncoli occasionali.

LE BANDE.
Qualche mese fa i carabinieri della compagnia di Popoli hanno sgominato un'organizzazione formata da una decina di romeni che dalla loro base in Abruzzo mettevano a segno furti di rame in mezza Italia. A dimostrare il giro d'affari della banda basterebbe solo il numero dei mezzi che usavano: 28 furgoni e 5 auto tutti intestati a un romeno che si muove tra Serramonacesca e Francavilla e messi sotto sequestro dalla Procura.

Di solito a gestire questo tipo di attività sono i romeni, spiega un investigatore, che sono anche monopolisti della raccolta del ferro. «Chi va a recuperare il ferro da smaltire entra in cantieri, ditte, aziende. E questo può essere un ottimo modo per vedere se negli stessi posti c'è anche rame da rubare». Per mettere a segno i furti, poi, le bande hanno anche competenze manuali di un certo tipo e attrezzi adatti. Perchè staccare fili non è semplice e basta prendere un cavo dell'alta tensione invece che una linea di terra per finire folgorati, come è successo pochi giorni fa a un romeno morto durante un furto a Sulmona.

I PICCOLI DELINQUENTI.
Ma il business del rame ora si è allargato. E provano a entrarci un po' tutti, anche chi è fuori dall'ambiente criminale vero e proprio, come dimostrano alcuni degli ultimi casi. A gennaio del 2011 la stradale ha fermato al casello di Pescara nord un furgone. Dentro c'erano 700 chili di cavi di rame rubati alla Solvay di Bussi da un dipendente e un'altra persona che lavora in subappalto per la ditta. Ad aprile, invece, un ladro inesperto ha lasciato senza telefono i residenti di Loreto, Pianella, Collecorvino e Penne. Il ladro ha tranciato il cavo sbagliato: niente rame, solo fibra ottica.

FERROVIE NEL MIRINO.
Le vittime numero uno di ladri esperti e non, però, sono le linee ferroviarie. Perchè i cavi sono di rame, se vengono rubati non ci sono allarmi e controllare intere linee è impossibile. Tra Francavilla e Silvi negli ultimi mesi i ladri hanno colpito almeno 7 volte. In una sola notte hanno portato via tre chilometri di cavi. Centinaia di chili da rivendere al mercato nero.

© RIPRODUZIONE RISERVATA