Il Pd attacca Maragno: «Sulla sicurezza sbaglia»

Montesilvano, Di Costanzo apre una polemica sul progetto di posto fisso di polizia «Caro sindaco non servono uffici, ma più agenti per il controllo delle strade»

MONTESILVANO. Il Pd attacca il sindaco Francesco Maragno aprendo una polemica sul progetto di posto fisso di polizia.

«Allo scadere dei classici 100 giorni trascorsi in una impersonale amministrazione del quotidiano», dice la segretaria dei democratici Romina Di Costanzo, «Maragno e la sua giunta scoprono che la situazione finanziaria del Comune è grave: chissà cosa saranno stati a fare e di chi sarà stata la colpa, visto che gli stessi che oggi amministrano la città sono in consiglio da oltre 7 anni ed hanno amministrato per ben 5 di questi anni». Secondo la segretaria, «la giunta Maragno, purtroppo, non finisce di stupire». Ed ecco quindi la polemica.

«All'annuncio in pompa magna di una vasta campagna di informazione sulla raccolta differenziata, in realtà dovuta per contratto e pagata dalla aggiudicataria del servizio», fa presente la Di Costanzo, «ha fatto seguito l'annuncio della prossima apertura di un posto fisso di polizia, per cui si starebbero approntando i locali. Sarebbe stato scomodato addirittura il vice premier per trasferire qualche amministrativo a Montesilvano invece che a Pescara, e ciò in nome della maggiore esigenza di sicurezza sul territorio».

«Sono certa», prosegue la dirigente del Pd, «che Maragno ben sappia quanto la sicurezza si garantisca più sulle strade, piuttosto che con gli uffici e che la questura garantisce già un servizio di pattugliamento h24 su Montesilvano, che per ovvie ragioni logistiche non può e non potrà che continuare a partire dalla sede centrale di via Pesaro». «Sarebbe stato più opportuno in nome della sicurezza dei cittadini», sottolinea, «chiedere l'incremento di unità operative ai carabinieri o anche alla polizia di Stato, e non l'apertura di uffici amministrativi».

L’attacco della segretaria prosegue. «Ma la vera sorpresa arriva dal vice sindaco De Martinis», avverte, «il quale annuncia la scoperta di 5 unità abitative, “disponibili ma non utilizzabili”, che saranno consegnate agli aventi diritto, da anni in attesa, non appena saranno eseguiti i lavori di riqualificazione da parte dell'Ater, specificando che per una di esse occorrerà qualche mese, mentre per le altre occorrerà un po' più di tempo». «È documentato», conclude, «come già la prima giunta di Mattia si accollò la responsabilità e l'onere di riqualificare le case disponibili attraverso un protocollo con Ater e con il Pronto intervento sociale della Caritas, riuscendo a consegnare le case in tempi rapidi. Altri tempi che molti cittadini iniziano a rimpiangere».(cr.pe.)

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